E' in libreria La Grande Menzogna di Valerio Gigante, Luca Kocci e Sergio Tanzarella (Dissensi Editore). Per parlarne, ecco l'intervista a Sergio Tanzarella.
Tempo fa acquistai un saggio dal titolo quanto mai intrigante: Tutto quello che sai è falso. Manuale dei segreti e delle bugie, una raccolta di inchieste e testimonianze mai pubblicate, coperte da censura o peggio. Il libro veniva da autori stranieri e per questo gli argomenti erano di tipo internazionale, per certi versi distanti dalla nostra realtà.
La cosa, però, che mi colpì fu consapevolizzare che quello che è scritto sui giornali, pubblicato sui libri, discusso in televisione non è necessariamente vero.
Lo so, sembra banale detto da una giornalista ma io credo fortemente nei principi della professione (integrità morale, verifica delle fonti, trasparenza) e fino a quel momento non mi passava per la famosa anticamera del cervello che qualcuno potesse effettivamente e volontariamente diffondere notizie false, quanto meno non di questa portata (nel libro si parla, tra gli altri dell'11 settembre).
Tutto ciò - manipolazione delle informazioni, diffusione di false notizie, omissione di fatti - non è solo un fenomeno straniero, non è qualcosa che non ci tocca e che capita solo ad altri. Anche noi viviamo situazioni come questa, situazioni alla base di saggi di approfondimento storico come La Grande Menzogna, un compendio informativo che ha solide basi ed è scritto da tre studiosi che hanno fatto del rigore nella descrizione dei fatti e nella dimostrazione dei concetti, la base di questo pamphlet.
Come molti di voi sapranno, nel 2015 ricorrono i 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale, da molti ricordata come La Grande Guerra. Tre anni che hanno segnato il nostro paese, le nostre famiglie, il futuro di ognuno di noi. Tre anni di storia che abbiamo appreso solo sui libri di scuola. Tre terribili anni di una guerra atroce, che hanno provocato un numero impressionante di morti, di mutilati, di pazzi. Una guerra che non è quella descritta ai telegiornali, la "guerra buona" (che poi, onestamente, quando mai si è sentito di una guerra buona?) che ha unito il popolo italiano.
La realtà dei fatti è molto diversa, la documentazione è numerosissima, i fatti incontrovertibili. Eppure, gli approfondimenti storici non trovano spazio, non sono sensazionalistici ma tragici, non fanno audience ma terrore, non manipolano il pubblico perché sia felice ma lo spingono a ragionare e cercare di capire perché.
Tutto questo, senza ombra di dubbio, spaventa. Ma è meglio vivere "sereni" nell'ignoranza o cercare di capirci qualcosa e vigilare affinché non veniamo più manipolati? Sì, perché nonostante la sovraesposizione informativa, sappiamo poco e ci informiamo ancora meno "lasciandoci" condurre in una sorta di vivi e lascia vivere che porta solo ad un annientamento delle persone ad una perdita di consapevolezza estremamente pericolosa.
Per colmare le nostre lacune serve forza di volontà, coraggio e pazienza. Poi servono persone come Valerio Gigante, Luca Kocci e Sergio Tanzarella che scrivono un saggio dal linguaggio chiaro e semplice, dai fatti concreti e inopponibili, che conduce per mano il lettore e lo introduce in una realtà lontana ma vera, che ha l'obiettivo di scalfire questa indifferenza, questa inerzia che sembra permeare i popoli di oggi.
Un saggio che non può mancare nelle scuole e nelle case, perché La Prima Guerra Mondiale fa parte di ognuno di noi, così come ognuno di noi ha diritto di sapere cosa è davvero successo e capire che non esistono guerre buone, esistono solo guerre che portano morte e se si vuole essere davvero buoni è necessario utilizzare altri mezzi.
Per approfondire gli argomenti di questo saggio, ho avuto il piacere di parlare con uno degli autori, Sergio Tanzarella, con il quale abbiamo cercato di capire - seppur in un tempo limitato - i motivi di questa situazione, del perché dopo 100 anni ancora l'opinione pubblica cerca di sviare le persone dalla realtà e soprattutto chi ha interesse nel farlo.
Ecco ora i dati sul libro, gli autori e l'intervista (in audio).
Autore: V.Gigante, L.Kocci, S.Tanzarella
Editore: Dissensi
Pagine: 162
Prezzo: 8,99 ebook - 13,90 cartaceo ( E.11,82 su Amazon)
Data di uscita: 25 maggio 2015
Sono trascorsi 100 anni dall'inizio della I guerra mondiale, tutti i protagonisti di quegli anni - vittime e carnefici - sono morti, ma non è morta né la retorica, né la mistificazione, né la menzogna che pretende di ricordare e celebrare, oggi come allora, la catastrofe di quegli anni. [...] ribadisce il Comitato per il centenario della I guerra mondiale: "Quello della Grande Guerra è un anniversario particolarmente importante per la costruzione della nostra identità europea".
Ecco dunque la mistificazione al lavoro: orgoglio e unità nazionale, identità europea, sacrificio eroico di vite umane. Ancora dopo un secolo in Italia non conosciamo se non approssimativamente il numero dei soldati morti, di quelli feriti, dei civili deceduti direttamente e indirettamente e di coloro che in seguito agli stenti della guerra furono più esposti all'epidemia della "spagnola". Così si impone la spiegazione della guerra con un disegno superiore e alto - Italia ed Europa - e rispetto ad esso si continua a tacere della morte di oltre 650.000 soldati italiani, di 500.000 feriti gravi, di 600.000 prigionieri abbandonati dall'Italia - senza aiuti e assistenza - perché considerati disertori e codardi, di errori strategici pacchiani, di 40.000 soldati impazziti, di un indebitamento che si è estinto solo negli anni '80, di una truffa colossale sulle spese di guerra con imputati generali, politici, industriali - tra cui i grandi gruppi Ansaldo e ILVA - tutti rimasti impuniti. Quella guerra fu soltanto una catastrofe nazionale totale che ancora viene presentata ed edulcorata con la patriottarde parole di "eroico sacrificio", riproponendo così dopo un secolo la mistica di guerra della propaganda.
Lo sapevate che mentre i cappellani militari italiani - a cui venne proibito di utilizzare la parola "pace" - benedivano le armi che servivano ad uccidere o intonavano Te Deum di ringraziamento per le stragi perpetrate nei confronti dei nemici, plotoni di prostitute venivano inviate dagli Stati maggiori al fronte per tenere alto il morale della truppa? Che nonostante la martellante propaganda e l'esaltazione dell'eroismo dei soldati, suicidi, automutilazioni, disturbi mentali di ogni tipo e alcolismo erano tra i fenomeni più diffusi tra i militari in trincea? Che le mazze ferrate erano tra gli strumenti in dotazione agli eserciti per finire come bestie al macello i soldati agonizzanti, specie dopo aver usato contro di loro i gas asfissianti? Che i fanti che esitavano a lanciarsi all'assalto del nemico venivano trucidati dai carabinieri appostati alle loro spalle? Che per essere fucilati bastava anche solo tornare in ritardo dopo una licenza, oppure venire sorpresi a riferire o scrivere una frase ingiuriosa contro un superiore? E che ai prigionieri di guerra italiani, considerati vili, imboscati e disertori, il nostro governo, unico tra i Paesi belligeranti, non inviò alcun aiuto che ne alleviasse le terribili condizioni di detenzione?
Valerio Gigante, insegnante di lettere nei licei, redattore dell'agenzia di informazioni politico-religiosa Adista e collaboratore di MicroMega. Fra le sue pubblicazioni: Paraventi sacri. Il "ventennio" della Chiesa cattolica dietro il ritratto dei suoi protagonisti (Di Girolamo, 2010); insieme a Luca Kocci, La Chiesa di tutti, L'altra Chiesa: esperienze ecclesiali di frontiera, gruppi di base, movimenti e comunità, preti e laici "non allineati" (Altreconomia, 2013).
Luca Kocci insegnante di italiano e storia nelle scuole superiori, redattore dell'agenzia Adista e collaboratore del quotidiano il manifesto. Dal 2001 al 2011 ha curato e collaborato all'Annuario geopolitico della pace (Asterios, Terre di Mezzo e Altreconomia edizioni).
Sergio Tanzarella è ordinario di Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale di Napoli, dove dirige l'Istituto di Storia del cristianesimo. È inoltre professore invitato presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Tra le sue pubblicazioni: La purificazione della memoria. Il compito della storia tra oblio e revisionismi (Edb, 2001), Gli anni difficili. Lorenzo Milani, Tommaso Fiore e le "Esperienze pastorali" (Il Pozzo di Giacobbe 2008). Ha collaborato a Cristiani d'Italia. Chiese. Società, Stato 1861-2011 (Treccani, 2011).
Ecco l'intervista realizzata con Sergio Tanzarella a proposito de La Grande Menzogna (Dissensi):
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IL LIBRO: