La grande scommessa: la crisi finanziaria va al cinema

Creato il 16 gennaio 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

Questa settimana è ancora in programmazione al Massaua Cityplex The big short – La grande scommessa. Il film diretto da Adam Mckay ha ottenuto cinque nomination ai prossimi Academy Awards che verranno assegnati al Dolby Theatre di Los Angeles il prossimo 28 febbraio.

Un cast eccezionale quello messo a disposizione di Adam Mckay, regista/comico noto soprattutto per la collaborazione artistica con Will Ferrell, attore presente in tutte le pellicole del regista prima dell’ultima opera La grande scommessa. Brad Pitt in veste di produttore – attore, Steve Carrel ormai smarcatosi dall’etichetta del comico prestato al cinema, Christian Bale, Ryan Gosling sono i pezzi forti di un cast tra i migliori degli ultimi anni.
La grande scommessa galleggia tra più generi cinematografici: la biografia, in quanto nel film vengono messe in scena vicende realmente accadute, la commedia (con tinte grottesche) e anche una certa vena drammatica frutto della tragicità insita nella vicenda trattata nell’opera di Mckay.

Photo credit: modenadude via Foter.com / CC BY

La grande scommessa, il cui soggetto è tratto dal romanzo biografico di Micheal Lewis The Big Short: Inside the Doomsday Machine trova la sua ambientazione nel biennio antecedente allo scoppio della crisi finanziaria del 2007- 2008, in questo lasso di tempo i personaggi principali del film, Michael Burry (interpretato da Bale), Mark Baum (interpretato da Steve Carrel) e Jared Vennet (interpretato da Ryan Gosling) scoprono in anticipo la bolla speculativa alla base della crisi finanziaria che ha messo in ginocchio intere famiglie americane e non solo, ricavandone grande profitti.
Come si può intuire quindi dal soggetto, La grande scommessa si inserisce in quel solco di film ambientati nel mondo della finanza inaugurato da Wall Street di Oliver Stone e proseguito poi negli anni successivi su tutti da American Psycho (che vedeva come protagonista proprio Christian Bale) e rivitalizzato nel recente passato cinematografico da Martin Scorsese e dal suo The Wolf of Wall Street.
Con un gioco di parole invece la “grande scommessa” di Mckay e del produttore Brad Pitt è stata quella di portare sugli schermi non solo gli aspetti nevrotici, grotteschi, edonistici legati al mondo della finanza, ma anche quelli che si possono definire tecnicismi parlando di tassi fissi, variabili e di agenzie di rating senza per questo far perdere la bussola allo spettatore. Come era infine lecito aspettarsi, tenendosi comunque alle dovute distanze da situazioni stucchevoli o stereotipate, parte delle vicende narrate ne La grande scommessa finiranno per risolversi nel dualismo moralità/immoralità che anche se con innumerevoli sfaccettature risulta ancora in molti casi il fulcro del sistema finanziario.
Come già anticipato La grande scommessa ha ottenuto cinque nomination per gli Oscar 2016 nelle categorie: miglior film, miglior regia (Adam Mckay), miglior attore non protagonista (Christian Bale), miglior sceneggiatura non originale (Adam Mckay e Charles Randolph), miglior montaggio (Hank Corwin). Difficile al momento spingersi in pronostici che risulterebbero forse troppo azzardati, ma tra poco più di un mese avremo la risposta definitiva.
Retrò Magazine va al cinema al Massaua Cityplex.

Tags:Christian Bale,La grande scommessa,Mckay,ryan gosling,Steve carrel

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