Massoneria, ricatti, donnine, corruzione: un potere che dietro una facciata solida e incarnata attorno ai valori di Dio patria e famiglia, aveva invece un lato oscuro e avvelenato. Truffe, speculazioni, carriere folgoranti.
I panni sporchi del regime: perchè la prima puntata della nuova serie de La grande storia, parla del ventennio e del potere ai tempi del fascismo. Con molti spunti sul potere dell'Italia di oggi.
Scheda della puntata:
Per anni si è aggirato tra gli italiani un luogo comune: il Fascismo era, sì, una dittatura, che aveva strappato con violenza la libertà agli italiani, aveva eliminato ogni opposizione e dissenso, ogni libertà di stampa e partito politico, ma, almeno – è questo il luogo comune - i fascisti non rubavano, non erano corrotti, non corrompevano, non favorivano, non piegavano lo Stato ai propri interessi. Così non era.
Il film-documento della Grande Storia, con l’aiuto di documenti rintracciati presso L’Archivio di Stato, racconta ora truffe e speculazioni, arricchimenti improvvisi e profitti illeciti, malversazioni, scandali, carriere strepitose e inspiegabili, insomma: i panni sporchi del Regime. Un continuo malaffare sotto gli occhi di Mussolini che copre e tollera, da un lato per compensare chi ha creduto in lui e lo ha aiutato nel momento dell’ascesa, dall’altro per tenerlo in pugno con l’arma del ricatto.
Non solo soldi, ma anche sesso come strumento di controllo e di potere: dal talamo nuziale all’alcova del bordello, ovunque l’orecchio dell’OVRA è in ascolto. Dossier, lettere, minacce, accuse vere e false oscenità, inganni, arresti, frodi, ricatti. Tutti contro tutti: Gerarca contro Gerarca, amante contro amante, e l’accusa di omosessualità come arma politica. La sola insinuazione è umiliante, degradante. Proprio con questa accusa vengono travolti e brutalmente emarginati i due onesti moralizzatori e segretari del Partito Nazionale Fascista Augusto Turati e Giovanni Giuriati. Un dossier con l’accusa di pederastia sarebbe stato preparato anche contro il principe Umberto, per impedire la successione al padre sul trono d’Italia.
Il film-documento prosegue con la vita privata di Mussolini: due mogli e le altre, artiste, intellettuali, contadine, modiste, pianiste, giornaliste, ma anche prostitute e agenti segrete, sessanta relazioni “certificate” e molte altre clandestine.
La Grande Storia mostra per la prima volta in tv i volti sconosciuti di due di queste donne: la famosissima pianista Magda Brard e la giornalista di "Le Matin", Magda Fontanges. Sono due documenti filmati scoperti dall’autore negli archivi francesi Gaumont/Pathé.
E il racconto continua con i figli del Duce, veri o presunti, legittimi o illegittimi, riconosciuti o abbandonati. I figli lasciati morire.
Soldi e Sesso, ma anche Segreti.
Segreti di “squadra e di compasso”, di rapporti con le logge, di alleanza con i gran maestri.
E poi dall’astuto legame con la massoneria agli occulti finanziamenti della Francia. Dalla frode a danno di D’Annunzio agli accordi con gli industriali, dalle leggi ad personam, ai conflitti d’interesse, alla promessa di nuove guerre, per nuove armi e nuovi lucrosi affari.
Fino al colpo di scena finale, l’ultimo segreto, solo da poco svelato: nel 1942 Mussolini ha fatto accreditare su un conto dello IOR, l’Istituto Opere Religiose, la banca del Vaticano, ben tre milioni di dollari, circa 61 milioni di euro, con l’ordine di trasferirli negli Stati Uniti. E nel 1942 l’America è già una nazione nemica! A cosa dovevano servire quei soldi? È l’ammissione che il duce vedeva la sconfitta vicina? È quasi un’assicurazione sulla vita dopo la disfatta? O c’erano altri scopi a noi sconosciuti? La Storia dovrà ancora indagare in cerca di risposte.
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