Soffiava un vento freddo, stamani, che muoveva le chiome degli alberi e faceva cantare le foglie.
Il cielo si è coperto presto, di nuvole scure, a temporale.
La luce balla, la tensione è incostante, e il piano cottura singhiozza.
Dopo pranzo un bagliore, la luce va via, ed arriva il rombo di un tuono. Pochi attimi e si sente tintinnare il vetro del lucernario. Il tintinnare si fa fitto fitto. Fuori, sul piazzalino, dei piccoli chicchi di ghiaccio fanno zampillare l'acqua che copre le mattonelle.
Dall'altra parte del giardino, verso valle, sul tavolo rimbalzano i chicci di grandine.
Ma sono così tanti che cominciano a coprirlo.
Penso all'orto, alle piante dei pomodori che devo ancora finire di incannare. Chissà che questo non sia il colpo di grazie di una primavera davvero difficile.
Per il resto del pomeriggio il cielo si apre a schiarite e rabbuia.
Al tramonto, il cielo è coperto dall'avanzata di nuvole cariche, pronta all'assalto.