La grave situazione economica in cui versa il nostro Paese non si inserisce in u…

Creato il 19 febbraio 2013 da Mir Gorizia @Ettore_Ribaudo

La grave situazione economica in cui versa il nostro Paese non si inserisce in una fase di ordinaria ciclicità. Siamo infatti all’inizio di una crisi strutturale del capitalismo di relazione e di clientela costruito negli ultimi cinquant’anni, fondato sull’aumento del debito pubblico, sulla rendita di posizione assicurata all’Italia dalla guerra fredda e su modelli di sviluppo superati.
Non comprendere il dato sopra esposto, ha portato, in specie nell’ultimo anno, a scelte classiste, fortemente penalizzanti per le imprese private, le famiglie, i lavoratori e i consumatori, a tutto vantaggio del ceto dei banchieri, degli extra ricchi e di tutti coloro che allignano all’interno dello Stato e delle amministrazioni pubbliche, operando senza vincoli di concorrenza.
Alcuni esempi:
a) sono stati concessi 103 miliardi di Euro di prestiti dalla BCE alle Banche Italiane al tasso di favore dell’1% senza prevedere l’obbligo, almeno nella misura del 50%, di destinarli a finanziare imprese e famiglie e senza porre alcun limite alle retribuzioni dei Managers bancari.
Con la conseguenza del blocco totale del credito e del perdurare dei compensi milionari per la Casta dei Banchieri;
b) si è introdotta l’IMU sulla prima casa senza ridurne il valore del debito residuo (il mutuo); cosìcchè, per le famiglie, si è finito per tassare non il patrimonio ma il debito, una cosa veramente incredibile!!!
c) Contemporaneamente non sono stati toccati tutti i costi degli Organi Istituzionali, più che doppi rispetto alla media europea, le retribuzioni dei membri di tali Organi, tutti i Privilegi Pubblici, le doppie e triple pensioni di parlamentari e Grands Commis di Stato. Il Quirinale costa allo Stato quanto l’Eliseo e Buckingham Palace insieme; il numero dei parlamentari italiani è pari a 945, quello dei parlamentari Tedeschi a 691; il reddito annuo del Presidente INPS è di circa 1,2 milioni grazie all’assenza di un vincolo di incompatibilità, quello del Presidente INPS Tedesco 143.000; 4) Il Governatore della Banca d’Italia, prima di essersi meritoriamente ridotto lo stipendio del 35% dando un esempio, guadagnava E. 750.000,00 all’anno, mentre il Governatore della BCE meno della metà, E. 350.000,00.
E’ possibile continuare a far pagare tutti questi oneri impropri all’economia reale mantenendo tutti i privilegi per i ceti parassitari e per quelli che non operano in regime di concorrenza?
Per il MIR la misura è colma e occorre un ribaltamento totale di prospettiva, con destinazione di ogni risorsa disponibile a favore delle imprese private, delle famiglie, dei lavoratori, dei pensionati e dei consumatori. Diversamente i settori economici produttivi si disgregheranno ed eccetto pochi beneficiati tutti noi diventeremo più poveri. Una Società di molti poveri e pochissimi ricchi, con poco lavoro e molto clientelismo, non può finire bene!!

Per questo e per altro vota e fai votare MiR (Moderati in Rivoluzione)

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