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>>La Grecia vittima sacrificale sull’altare della salvezza dell’euro

Creato il 19 ottobre 2012 da Felice Monda

 alt=>La Grecia vittima sacrificale sull’altare della salvezza dell’euro" />>La Grecia vittima sacrificale sull’altare della salvezza dell’euro" />>La Grecia vittima sacrificale sull’altare della salvezza dell’euro" />>La Grecia vittima sacrificale sull’altare della salvezza dell’euro" title=">>La Grecia vittima sacrificale sull’altare della salvezza dell’euro" />

Al vertice di Bruxelles la Germania prova ancora una volta a far prevalere la linea del “rigore” ma soprattutto tenta di “dettare legge” ad un Europa intera. Mentre ciò succede ad Atene infuria la protesta di piazza, protesta violenta che provoca anche un morto di infarto. Protesta ad Atene tra manifestanti e forze dell’ordine che ancora una volta come in passato è degenerata in “guerriglia” urbana. I Greci non ce la fanno proprio più a sopportare “una cura da cavallo” imposta ormai da troppo tempo senza risultati: un popolo ridotto alla miseria e alla povertà, un popolo ormai senza dignità. La Grecia è la maggior “vittima” delle riforme di austerità e rigore: la vittima sacrificale “sull’altare della salvezza dell’euro”.

Intanto in Spagna le cose non vanno meglio: abbiamo visto le tante proteste degli ultimi giorni: situazione simile si anche in Portogallo.

In Italia la protesta è più lieve ma comunque si fa sentire e per il 27 ottobre è anche in programma il NO-Monti Day.

Il “regno tedesco della penitenza”, la “rigida dittatura” della Merkel è avversa “a mezza Europa”: tanti cittadini europei sono “stremati” da misure che non sembrano vedere mai la fine.

E se si va avanti così altre manifestazioni violente come quella di ieri ad Atene sono all’orizzonte, altre manifestazioni come quelle di Madrid e Lisbona dei giorni scorsi: Roma rischia di diventare “teatro di guerriglia” come lo è già stata nel 15 ottobre 2011.

Tutto assume i contorni di un “romanzo di fantapolitica”, tutto assume quasi i contorni di una “distopia”, di una realtà difficile da accettare e a cui adeguarsi è oltremodo arduo.


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