Sinistra e destra raccontano balle sui viaggi di Berlusconi
dicembre 2009
“Berlusconi non può durare in eterno, per fortuna c’è Fini che è coerente e rassicurante” Edward Luttwak (conservatore americano, fautore dell’esportazione della democrazia, teoreta dello spionaggio e del condizionamento delle masse e asceta del colpo di stato) a Ballarò ci spiega da che parte stanno gli Usa.
È stato abbondantemente sottolineato, in particolare su questo stesso sito e sul blog, come la Sinistra odierna si scagli contro Berlusconi perché è imbeccata dagli interessi e dagli ordini che le giungono da chi non condivide la politica estera dell’attuale Governo. Non perdiamo quindi molto tempo a ricordare quanto sia importante oggi sviluppare una cooperazione continentale, che soltanto i rapporti amichevoli con i nostri vicini possono garantirci, anche perché in caso di problemi le prime a rimetterci saranno le popolazioni qui residenti e non quelle di potenze lontane.
L’amicizia politica di Berlusconi con Putin, in primis, nuovo leader della rediviva Russia, rialzatasi dopo la sconfitta nella Guerra Fredda, ma anche gli ottimi rapporti con la vicinissima Libia di Gheddafi, alla quale – con grande disappunto delle grandi potenze coloniali (Inghilterra soprattutto) – l’Italia ha pure chiesto “scusa” riguardo agli attriti di inizio Novecento, sono esempi di come l’Italia si stia prendendo molte libertà in politica estera rispetto alle direttive che giungono da Washington.
Prima degli attacchi della Sinistra sui progetti di gasdotto, si è infatti avuta la mobilitazione delle centrali americane tramite dossier (un esempio) ed articoli, indirizzati ai sudditi europei, per suggerirgli la linea politica. La Sinistra si è semplicemente accodata, considerando i legittimi rapporti dell’Italia con il resto del continente come negativi; forse, l’unica scelta politica positiva di questo Governo, e unica scelta positiva dopo anni di Governi inetti ed inutili, viene considerata negativa e criticata dai vari membri della sedicente “Sinistra”.
Anche riguardo alla visita di Berlusconi in Bielorussia si sono levate polemiche: Lukashenko sarebbe un “dittatore”, quindi non bisogna parlarci; però bisogna parlare con l’afgano Karzai, “presidente” del democratizzato Afganistan? Bisogna parlare con l’Arabia Saudita guidata da decenni dalla stessa famiglia? Sì, si può, semplicemente perché sono alleati USA. Ed ecco che di nuovo la “Sinistra” attacca il governo: Rosy Bindi addirittura si lamenta perché Berlusconi ha rapporti con tutti i comunisti d’Europa, e i radicali, da sempre avanguardia dell’americanismo, urlano indignati. No, la sovranità, la libertà di scegliere e cooperare con gli altri Stati del continente Europeo sembra proprio proibita.
Ma c’è da notare, oltre una certa “Sinistra” (e senza contare gli attacchi del sionista Fini), anche il comportamento di una certa “Destra”: sui giornali di area centro-destra, infatti, come “Il Giornale” o “Libero”, la visita di Berlusconi in Bielorussia è stata presentata come una missione contro i crimini comunisti; sembra pazzesco, ma prendendo come pretesto il dono del “sovietico” Lukashenko al premier italiano di alcuni faldoni del Kgb riguardanti soldati italiani in Russia e Bielorussia durante la Seconda guerra mondiale, si è totalmente mancato di sottolineare l’importanza dei rapporti con l’est Europa, soprattutto per il significato geopolitico che rivestono.
La verità è che gli stessi elettori di Berlusconi, se solo avessero chiara questa nuova politica estera, smetterebbero in massa di votarlo. Infatti costoro non sono meno “occidentalisti” di molti elettori della Sinistra. Educati dalle stesse vacue televisioni di Berlusconi all’elogio indiscriminato degli Stati Uniti (abbronzati o meno), hanno come orizzonte di vita il “modello americano”, da cui il sistematico accodarsi agli imperativi di Washington. Essi vedono effettivamente in Berlusconi un uomo che, per essersi “fatto da solo”, può realizzare anche in Italia il “sogno americano”. Questi elettori “di Destra” accettano perciò con una smorfia di dolore i buoni rapporti del Governo Berlusconi con Putin solo perché restano invisi dalla Sinistra: a che punto giunge la partigianeria!
In poche parole, essi non condividono una seppur moderata politica italiana impostata secondo un sano “interesse nazionale” (sempre in bocca al sionista Fini) che, di fatto, favorisce l’instaurazione di un futuro auspicabile multipolarismo, trovandosi piuttosto a loro agio nel quadro politico e culturale dell’Alleanza nord-atlantica. Per questi elettori di Berlusconi, vale effettivamente il “siamo tutti americani” pronunciato dal loro beniamino che, però, nella pratica, è anche un po’ “russo”, “libico” ecc…
Per questi motivi la situazione politica europea è così in crisi. L’Unione Europea è un mostro burocratico che va profilandosi come un’estensione degli Usa all’intera Europa: gli Stati Uniti d’Europa. Alla gran parte degli europei, purtroppo, assuefatti da decenni di propaganda e senza chiari punti di riferimento politici e culturali, manca persino l’anelito al raggiungimento di una vera sovranità. Così, quando si va a votare, accade che chi è stato troppo “sovranista” rischia davvero di perdere le elezioni! Ma se si vogliono davvero cambiare le cose, prima che gli Usa colino a picco, e noi con loro, bisognerà avere il coraggio di agire in questa direzione.
Matteo Pistilli