Sapete, di libri sulla Grande Guerra ne ho letti diversi, in questo periodo, alcuni molti belli. E di diversi ne ho parlato qui, su questo blog. Eppure li batte tutti questo libro di poche pagine pubblicato da Adelphi, che non è un saggio e che è prima di tutto l'ennesima prova narrativa di Jean Echenoz, scrittore che vi consiglio caldamente.
Il titolo, essenziale, dice già tutto: '14. Così, semplicemente, anche con l'apostrofo.
Si comincia con l'irruzione della guerra in una cittadina nella Francia del Nord. Irruzione che è già una parola sbagliata, perché la guerra arriva di soppiatto, come un gatto nella cristalleria. Sembra un gioco, all'inizio.
Poi ci saranno gli assalti e le trincee, ci saranno gli amici che moriranno e i corpi fatti a pezzi. Ma soprattutto Anthime, questo personaggio di cui finiremo per assumere lo sguardo incredulo, leggero, malgrado tutto sorridente. Lo sguardo di chi fa fatica a crederci ma che alla fine sa adattarsi e resistere. Come se questo fosse davvero l'unico modo per scamparla.