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La “guerra di secessione” nel calcio italiano: trattative di pace (by Joan Leo)

Creato il 22 febbraio 2014 da Simo785

Abbiamo quindi visto che la nuova stagione, quella del 1921-22, partì con due campionati nazionali paralleli e distinti. Nel mentre la stagione procedeva, le due federazioni tentarono reciproci approcci per vedere di trovare un’intesa.

milan

Nel gennaio ’22 i delegati delle due federazioni si trovarono a Brusnengo e lì pervennero ad un accordo sulla base di un campionato a 50 squadre. Come intuirai, era compromesso di non facile accettazione da parte della C.C.I. che infatti non accolse, a differenza del Consiglio Federale che invece lo approvò il 14 gennaio chiedendone la ratifica all’Assemblea. Le grandi squadre del nord confederali, dal canto loro, tentarono in ogni modo di sconfessare i loro stessi delegati, ma questi riuscirono a farsi riconfermare il mandato, con nuovi e più stringenti obiettivi. Leggiamo direttamente dall’ Annuario Italiano Giuoco del Calcio del 1929:

“Affermati il desiderio che ad un accordo si abbia a giungere, si approva l’opera sin qui svolta dai Commissari Confederali, ma si esprime il parere che non tutti i punti del progetto d’accordo siano accoglibili e che di conseguenza i Commissari abbiano a riabboccarsi con i Delegati della F.I.G.C. allo scopo di concordare con essi le modificazioni opportune.”

Si arrivò così al 19 febbraio 1922, con le assemblee dei due enti. Mentre a Modena l’Assemblea Confederale bocciava il progetto con 54 voti contro, 25 a favore e 4 astenuti a Torino l’Assemblea Federale approvava all’unanimità.

Visto così pareva non poterci essere dialogo tra le parti, ma le trattative comunque proseguivano e il 16 aprile si tenne un convegno al quale parteciparono i dirigenti di entrambe le parti allo scopo di studiare il modo migliore per arrivare ad una sintesi e quindi ad una pacificazione. Insomma, caro Frankie, le diplomazie erano al lavoro.

F.I.G.C. e C.C.I. formarono due Commissioni, una per ogni ente, composte da tre membri e da tre consulenti tecnici con la facoltà di nominare un arbitro al quale rimettere la decisione su quanto eventualmente fosse rimasto controverso. E fu così, grazie a questo instancabile lavoro diplomatico,  che il 26 giugno 1922 “scoppiò” la pace: venne infatti decisa la formula del campionato 1922/23 che sarebbe stato giocato in 3 gironi da 12 squadre ciascuno, delle quali 25 appartenenti alla C.C.I. e 11 alla F.I.G.C. Il calcio italiano ritornava unito, anche se rimaneva ancora la distinzione tra Lega Sud e Lega Nord: per avere un’unione anche “geografica” oltreché politica occorrerà attendere il campionato 1926/27, quando il campionato verrà disputato in due gironi misti.


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