Le proteste nello Yemen spiegate bene, tramite un articolo de Il Post. Ci sono di mezzo gli interessi di Arabia Saudita, Stati Uniti ed Iran, un Presidente cacciato ma sempre potente, una minoranza rissosa che ha acquistato potere negli ultimi anni ed ovviamente il ‘petrolio':
Cosa sta succedendo
Nella notte tra mercoledì 25 e giovedì 26 marzo è cominciata ufficialmente una nuova guerra. Alcuni aerei dell’Arabia Saudita e di altri paesi arabi hanno bombardato le postazioni in Yemen dei ribelli sciiti Houthi, che nelle ultime settimane hanno preso il controllo della capitale Sana’a e di altri territori nell’ovest del paese. La situazione in Yemen è molto tesa da mesi, tanto da far parlare diversi analisti di “guerra civile”. È anche molto complicata da capire, perché ai gruppi ribelli locali si sono affiancati l’intervento di paesi esterni e le rivalità personali di importanti esponenti politici yemeniti. La storia recente dello Yemen – il paese più povero del Medio Oriente – è cambiata d’improvviso tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012, quando Ali Abdullah Saleh, il capo del paese da oltre trent’anni, ha lasciato il potere. Abbiamo messo insieme una guida per capire che cosa sta succedendo in Yemen – chi combatte contro chi e cosa potrebbe diventare la guerra – e perché la si può definire una delle crisi internazionali più complicate e pericolose degli ultimi tempi.
Gli interessi in ballo
lo Yemen è considerato uno “stato fallito” e un terreno conteso da due tra i paesi più potenti del Medio Oriente, Arabia Saudita e Iran. Non è la prima volta che sauditi e iraniani si confrontano direttamente per mantenere l’influenza in un paese del Golfo: il caso più recente e più noto è l’invasione saudita in Bahrein del marzo del 2011, durante le proteste della maggioranza sciita contro la monarchia saudita appoggiata dall’Arabia Saudita
lo Yemen si trova in una posizione strategica, perché controlla mezzo stretto di Bab el Mandeb, che collega il Mar Rosso con il Golfo di Aden e che è una via di commercio piuttosto importante, anche per il passaggio del petrolio.
Uno dei due schieramenti della guerra – quello oggi più forte – è formato dai ribelli Houthi e dalle forze fedeli all’ex presidente Saleh e dall’Iran, che però al momento non sembra avere una presenza diretta in Yemen. Gli Houthi sono un gruppo sciita zaydita, una setta molto particolare dello sciismo di cui fa parte circa il 35 per cento della popolazione musulmana yemenita: per molto tempo zayditi e sunniti hanno pregato nelle stesse moschee e si sono sposati gli uni con gli altri. Zayditi e Saleh non sono sempre stati alleati, anzi: gli zayditi, che hanno governato nel nord dello Yemen per secoli, sono stati oppressi da Saleh tra il 2004 al 2010. Nel 2011, durante le proteste della cosiddetta “Primavera araba”, gli Houthi hanno protestato insieme ad altri partiti e gruppi chiedendo l’allontanamento di Saleh dal potere