Le mutande, diciamo, me le so lavare da solo. E quindi l'ho abbordata. Le ho offerto il drink e le ho detto che era bellissima. Le ho buttato anche un paio di citazioni di Jane Austen ed eccola che si, ci vengo a casa con te, mio caro sconosciuto.
Ma sono vergine, mio caro sconosciuto. E poi mi propone il 69. Mi fanno tanto ridere queste qui. Che si sentono poi in dovere, quando vanno in bagno, di posizionare il loro spazzolino accanto al mio e chiamare la madre dicendo che forse sono quelllo giusto. La sigaretta finisce. "Ti amo"
Eccola. Quella dannnata frase che si sentono in dovere di dire le donne dopo una scopata e via, per sentirsi meno in colpa. Per provare a se stesse che non sono puttane, che loro si fanno inculare di sopra e di sotto per amore, perchè provano qualcosa per me. Osservo l'orario, la ignoro. E' tardi. "Senti, devi andartene. La metro è a cento metri da qui. E' stato bello conoscerti ... Michelle"
"Mi chiamo Rachele"
"Si, Katherine. E che ho detto io ?" mi alzo dal letto e lei mi guarda. Non capisco, cosa vuole ancora ?
"Ma abbiamo fatto l'amore ... e i romanzi ... e i film ... "
"Senti, Alexia. Ho un'esame tra tre ore, quindi levati di qui a meno che tu non voglia scopare di nuovo, okay ? E' stato bello bla bla bla, ma adesso devi andartene, sul serio"
Sono duro, ma solo in senso figurato. Perchè quando una ragazza si rende conto di non avere il principe azzurro sotto mano - o gamba, muore un poco dentro, lo so. Ma allora che non andassero al letto con il primo che passa. Puttane. Ma a me piacciono tanto---Niente, volevo scrivere. Come sapete, sono contro il romanticismo fatto e finito.