La jam session dell’aldila’

Creato il 26 dicembre 2012 da Postpopuli @PostPopuli

di Giacomo Parretti

Chissà se in cielo passano gli Who” si chiedeva il vecchio Liga. Chissà. Sono un nostalgico anch’io, e spesso mi capita di immaginare, aiutato dalla fantasia, se le anime dei miti rock ormai defunti si materializzino da qualche parte, se risiedano in un qualche paradiso, e se sono tutti lì, vicini di casa. E poi penso…e se così fosse, che fanno? Magari parlano dei loro successi, magari discutono su chi era più o meno commerciale, sui loro fans, sui loro modi di esprimere musica. E forse, beh…si aprirebbe una jam session!

Immaginate un palco con strumenti e impianto audio già pronti dove chi vuole può salire e suonare. Immaginate duetti tra John Lennon e Janis Joplin, Steve Ray Vaughan che stacca il solo e John Bonham che lo segue alla batteria. Beh che dire…se il paradiso fosse così sarebbe il caso di passare una vita senza peccati. Anche se ripensandoci, le rock star nella loro vita sono state protagonisti di vizi e stravizi, per cui secondo alcuni canoni religiosi dovrebbero essere tutti all’inferno. E se così fosse farebbero con la musica diventare l’inferno un paradiso dove ascoltare melodie travolgenti ed assolutamente emozionanti?

Con questo articolo voglio giocare con l’immaginazione formando una band di “anime” mischiando stili, ere e modi di concepire rock. I mostri sacri non più in vita sono tanti e di alto rilievo, non è facile trovare una band perfetta. Forse non è neppure possibile. Ne proporrò alcuni tra i migliori invitandovi a creare altre band immaginarie i cui componenti secondo voi rappresentino i migliori nel loro strumento. Unica regola, gli artisti menzionati dovranno essere passati a miglior vita ed è necessario ricordare che non importa che abbiano creato stili simili. È una jam session, uno stile di arte che mette sul palco musicisti in modo casuale, appartenenti anche a stili diversi. Signori e signore…cominciamo!

Jeff Porcaro – http://www.eltonjohnitaly.com

Alla batteria, nato il 1 aprile 1954 e morto il 5 agosto 1992, Mr. Jeff Porcaro! Eclettico batterista dei Toto, quando si parla di groove non si può certo lasciarlo in secondo piano. Jeff, della band, è uno dei fondatori. Un’arte di famiglia, dato che negli stessi Toto hanno militato anche Steve e Mike Porcaro, rispettivamente tastierista e bassista e come comprensibile, fratelli di Jeff. Ha collaborato con artisti del calibro di Elton John, Michael Jackson, Madonna, Dire Straits, Bruce Springsteen, Paul McCartney e molti altri. Il suo funerale fu una passerella di artisti di calibro mondiale, se ne era appena andato uno dei batteristi che hanno cambiato la concezione di quello strumento.

John Entwistle – http://painandgrief.com

Al basso, nato il 9 ottobre del 1944 e morto il 27 giugno 2002, John Entwistle! Bassista dei “The Who“, classificato dalla rivista “Rolling Stone” tra i primi 10 bassisti di sempre. La sua nascita artistica parte dal corno per poi arrivare al basso passando prima dalla chitarra solista e da quella ritmica. Questo percorso ha fatto sì che Entwistle abbia dato vita ad un nuovo modo di suonare il basso elettrico, rendendolo molto più ritmico e presente di ciò che era esistito fino al momento. John muore il giorno prima della partenza di un tour estivo negli Stati Uniti e Canada. Avviene all’Hard Rock hotel di Las Vegas.

Jon Lord – http://4.bp.blogspot.com

Alla tastiera, o per meglio dire all’hammond, nato il 9 giugno 1941 e morto 71 anni dopo, uno dei fondatori dei Deep Purple. Jon Lord! Il suono della hammond nell’hard rock ebbe un mutamento importantissimo grazie a lui. Era solito creare un particolare suono distorto e potente utilizzando l’amplificatore da chitarra, direttamente collegato all’uscita della hammond. Geniale. Morto recentemente, lo scorso luglio, alla London Clinic dopo aver lottato con un tumore al pancreas.

Jimi Hendrix – http://www.rockanastro.it

Alla chitarra, forse il chitarrista più grande e innovativo di sempre, colui che suonava anche…con i denti. Jimi Hendrix! Secondo “Rolling Stone” il chitarrista migliore di tutti i tempi precedendo anche Jimmy Page ed Eric Clapton. Blues, Rhythm, Soul, Psichedelia, Funky. Fondendo tutto questo Jimi è diventato in assoluto il precursore del sound e delle future evoluzioni del Rock mondiale. L’immagine del chitarrista artisticamente dissacrante prende forma nella performance di chiusura a Woodstock nel 1969, suonando l’inno americano volutamente con suono distorto. Muore nel 1970 a 27 anni, e nel 1992 viene inserito nella “Rock and Roll Hall of Fame“.

Freddie Mercury – http://cdn.tempi.it

Alla voce, anche se il compito è particolarmente difficile, ho deciso di seguire il cuore. Sì perché, forse, trovare il cantante in assoluto che rappresenti il rock di tutti i tempi non è proprio possibile. Mischiando qualità tecniche, immagine sul palco, composizione e gusto, ho deciso di inserire chi mi ha fatto avvicinare alla musica. Un piccolo tributo da parte mia, con quel poco valore che ha, va a Freddie Mercury! Anche in altri articoli ho concentrato l’attenzione su di lui, che per me rimane uno dei più grandi cantanti di sempre. Frontman dei Queen e autore della maggior parte dei successi della band, Freddie riesce a interpretare più timbriche vocali, scegliendo quella più idonea in ogni momento delle canzoni, riuscendo a cambiare timbrica molte volte all’interno dello stesso brano. Viene a mancare il 24 novembre del 1991 a 45 anni. Da li nacque uno dei concerti più emozionanti della storia dove parteciparono moltissimi artisti di calibro mondiale che accorsero a rendergli tributo.

E’ solo un gioco, questo articolo nasce così. Però non nascondo che a volte, guardando i reality show musicali che la tv italiana propone, beh…un po’ di tristezza sale, e di giocare vien poca voglia. Non sarà più quindi un gioco, ma un tributo a chi la musica l’ha fatta davvero, davvero bene. A voi lettori, la presentazione della VOSTRA band rappresentativa.

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