Il gol di Mandzukic sul sito del Bayern
TECNICA (Juventus Stadium, Torino). Un’ora di resistenza e poi la Juventus crolla davanti al Bayern Monaco più forte di tutti i tempi, forse ancora più quadrato di quello di Gerd Muller, più squadra nella sua costante maniera di occupare il campo e aggredire l’avversario. Poco ha potuto fare la banda di Antonio Conte se non denunciare i suoi limiti dopo un’oretta di ordinaria resistenza. Si aspettava il partitone di Gianluigi Buffon che, non a torto, è considerato uno dei più grandi portieri di sempre e all’Allianz Arena aveva sbagliato completamente partita. Beh, il capitano della Juventus ha sostanziato una prestazione letteralmente mostruosa facendo cinque parate determinanti, capitolando al 64° sul centravanti della Croazia Mario Mandzukic. Un’incornata la sua che apre la strada a un finale completamente disunito da parte dei bianconeri che sono stati puniti anche da Pizzarro al 91° per uno 0-2 che è risultato ampiamente ininfluente nel computo totale della sfida. Resta l’impressione di una manifesta inferiorità che impone più di una riflessione ai dirigenti del calcio italiano in generale e della sua migliore espressione, la Juventus, in particolare. C’è troppa distanza nell’allestimento del suo piano sportivo e del piano manageriale tra una Juventus e un Bayern per non fermarsi a pensare. Il futuro, se si vuole tornare vincenti, è ben diverso da questo presente.