Gli storici sono divisi sulle motivazioni per cui questo popolo si è isolato in un luogo di foreste. Secondo alcuni sfuggivano dalle repressioni dei Merina (popolo che regnò sul Madagascar fino all'arrivo dei coloni francesi), per altri si rifugiarono nella foresta per impedirne la deforestazione.
Naturalmente con il passare del tempo, in cui le produzioni dei Zafimaniry, vendute ai vicini prima, al mercato del turismo poi, hanno garantito loro la vita, oggi si assiste al pericolo che le foreste siano completamente distrutte. Un paradosso per un popolo, che secondo una tradizione, si era isolato nella foresta per proteggerla, e che oggi si vede imputato della distruzione della stessa foresta. Su questo vi segnalo questo resoconto di viaggio nella loro terra, frammenti di un rapporto complesso con la natura.
In realtà, a incidere sulla deforestazione è anche il commercio illegale del legname (vedi questo post di Sancara), di cui certo i Zafimaniry non sono solo semplici osservatori. E' altrettanto vero che molti artigiani si sono impegnati (è in questo vi sono anche i progetti dell'UNESCO per la conservazione della loro arte) ad usare altre tipologie di legno, meno preziosi, e che ricrescono con maggior velocità.
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