La creazione di contenitori, di recipienti in terracotta però sarebbe arrivata solo molto più tardi, in età Neolitica dopo l'acquisizione della tecnica richiesta per l'ottimale lavorazione dei materiali. L'argilla infatti infatti, prima di essere trattata, richiede un processo di purificazione al quale segue un trattamento adatto per impedire che, durante la cottura, si verifichino spaccature. A tale scopo serve ad esempio l'aggiunta di materiali come la paglia o piccolissime pietre. Il composto così ottenuto va poi modellato al fine di ottenere la forma di un recipiente, infine cotto in forni primitivi dopo essere stato lasciato ad essiccare il tempo necessario. La paternità della più antica ceramica a noi pervenuta è giapponese e risalente a circa 12.000 anni fa, quanto alle forme, queste prevalentemente mantenevano le caratteristiche dei recipienti che venivano utilizzati in precedenza e dunque, ad esempio, di zucche vuote e otri per il trasporto di liquidi oppure di panieri di fibre intrecciate per il trasporto di sostanze solide. Scelte le forme, per questi recipienti preistorici giungeva il momento delle decorazioni, a volte legate a significati magici o simbolici fortemente caratterizzanti una civiltà. L'unione di questi due aspetti, forma e decorazione, in genere permetteva la corretta attribuzione e datazione dell'oggetto diventando utile per la scrittura della storia dell'uomo e delle prime civiltà tanto quanto il ritrovamento di un fossile.
La creazione di contenitori, di recipienti in terracotta però sarebbe arrivata solo molto più tardi, in età Neolitica dopo l'acquisizione della tecnica richiesta per l'ottimale lavorazione dei materiali. L'argilla infatti infatti, prima di essere trattata, richiede un processo di purificazione al quale segue un trattamento adatto per impedire che, durante la cottura, si verifichino spaccature. A tale scopo serve ad esempio l'aggiunta di materiali come la paglia o piccolissime pietre. Il composto così ottenuto va poi modellato al fine di ottenere la forma di un recipiente, infine cotto in forni primitivi dopo essere stato lasciato ad essiccare il tempo necessario. La paternità della più antica ceramica a noi pervenuta è giapponese e risalente a circa 12.000 anni fa, quanto alle forme, queste prevalentemente mantenevano le caratteristiche dei recipienti che venivano utilizzati in precedenza e dunque, ad esempio, di zucche vuote e otri per il trasporto di liquidi oppure di panieri di fibre intrecciate per il trasporto di sostanze solide. Scelte le forme, per questi recipienti preistorici giungeva il momento delle decorazioni, a volte legate a significati magici o simbolici fortemente caratterizzanti una civiltà. L'unione di questi due aspetti, forma e decorazione, in genere permetteva la corretta attribuzione e datazione dell'oggetto diventando utile per la scrittura della storia dell'uomo e delle prime civiltà tanto quanto il ritrovamento di un fossile.