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La Lega alza i toni contro Napolitano, Monti e Berlusconi

Creato il 30 dicembre 2011 da Noalbavaglio

La Lega alza i toni contro Napolitano, Monti e BerlusconiPartito di lotta e di opposizione. La Lega sembra essere tornata quella degli albori con annessi slogan e raduni popolari. L’ultima occasione per attaccare il governo e i suoi sostenitori “esterni” è stata la “Berghem Frecc” di Albino. Il Carroccio, presente al gran completo con tutti i suoi dirigenti, ha alzato i toni superando anche i limiti in diverse circostanze. Come quando ha “invitato” la platea a “mandare un saluto” a Napolitano; la risposta si è tramutata in sonori fischi. Proprio il Capo dello Stato è stato il bersaglio prediletto dall’entourage leghista. Umberto Bossi, durante il suo discorso, l’ha più volte richiamato: “Abbiamo subito anche il presidente della Repubblica che è venuto a riempirci di tricolori, sapendo che non piacciono alla gente del nord. Non sapevo che l’era un terun”. Rievocando le guerre e i caduti per l’unità nazionale poi, il Senatur ha lanciato la sua provocazione: “Tutti i giovani morti stavolta sparerebbero dall’altra parte”. Il “fuoco padano” ha poi virato in direzione del governo Monti e dell’ex alleato Silvio Berlusconi: “Monti è stato messo lì dal presidente della Repubblica, non ce ne dimenticheremo. Di danni ne stanno facendo – ha poi proseguito – Monti e il suo fedele alleato Berlusconi, tutto quello che dice la sinistra stanno facendo. Questo Monti non capisce niente, non è riuscito a creare un solo posto di lavoro: era molto meglio mettere un imprenditore che non un professore che nelle commissioni fa lezioni di economia che non funzionano. Anche un cretino – ha poi rincarato – capirebbe che se aumenti le tasse, la gente ha meno soldi e si produce di meno. È il nord che deve pagare per un’Italia che non abbiamo voluto. Noi non molliamo, sappiamo che a breve ci saranno le elezioni e questo governo non dura: torneremo e bisognerà risolvere tutto”. L’ultimo affondo Bossi lo riserva per un suo cavallo di battaglia, la secessione: “Noi dobbiamo andare a Milano a confermare che con le buone o le meno buone che Padania sarà; adesso ci siamo rotti le balle. Chiamiamola ‘indipendenza’ non secessione”.


Filed under: Ecco l'Italia, Politica ed altro Tagged: Casta, Lega Nord, Scandalo

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