La legge della giungla

Creato il 01 febbraio 2012 da Cren

Una buona notizia, la Suprema Corte del Nepal ha bloccato il progetto del governo (finanziato dall’Asian Dev. Bank) di costruire strade all’interno dei parchi nazionali di Chitwan e Bardya. Lì, inseguiti dai cacciatori di frodo, s’aggirano rinoceronti, elefanti selvaggi (che a volte distruggono raccolti e case), circa 3000 tigri. Nella giungla e nella savana vivono 300 specie d’uccelli, nei fiumi i coccodrilli dal muso lungo tipici di questa zona. Si gira in elefante e all’orizzonte sfila l’Himalaya. Una meta ideale per fuggire dal freddo di Kathmandu durante l’inverno, qua sotto (ai confini con l’India) solo una spessa nebbia mattutina infastidisce, durante il giorno si sta in maglietta. In estate è diverso, piove a dirotto, caldo umido, fiumi che straripano ogni anno.

Qui vivevano Tharu e Chepang, che oggi si vogliono includere, malgrado le loro proteste, nel gran mucchio dei Madeshi. Negli anni il Terai ha attratto la gente delle colline e tanti migranti dall’India che lavorano nei latifondi e nelle uniche fabbriche del Nepal sparse nella pianura.

La costituzione dei Parchi fu una felice intuizione di re Birendra nel 1973 e adesso, compresi quelli dell’Himalaya, coprono il 23% del territorio. In alcuni di essi sono state costruite delle strade (Annapurna) con conseguenze negative per il turismo. Gli abitanti sono organizzati in User Gruops per utilizzare le risorse naturali e proteggerle anche se, la situazione politica del’ultimo decennio, ha favorito il contrabbando di legno pregiato e la deforestazione. E’ abbastanza costante, anche in questi giorni, la denuncia di funzionari locali che, incaricati di proteggere le foreste, favoriscono il taglio e la vendita di alberi in India. Tre alberi di Sal valgono quanto un’auto Maruti.

L’idea della strada da Madi a Tribeni avrebbe favorito, se costruita, la progressiva distruzione dell’ecosistema già in pericolo per la scarsa attenzione del governo. Sarebbe passata fra la giungla che circonda il fiume Reu e che rimane una delle aree più pure del Nepal e dove, fra l’altro sono sistemate, le lodge più esclusive (Tiger Tops e Temple Tiger da USD 400 al giorno). Un disastro anche per i circa 30.000 turisti che ogni anno visitano i parchi.