Ora però il quadro sta cambiando, in uno studio pubblicato una decina di giorni fa su "Science", un gruppo di ricercatori dell'University of New South Wales, della Purdue University e dell'Università di Melbourne ha dimostrato che la legge di Ohm può restare valida anche a dimensioni nanoscopiche. I ricercatori hanno ottenuto nanofili "ohmici" (cioè che seguono la legge di Ohm) depositando con un microscopio a effetto tunnel atomi di fosforo a distanza di un nanometro uno dall'altro su nanofili di silicio. Questa procedura, comunemente usata nell'industria dei semiconduttori, prende il nome di "dopaggio" del materiale. I nanofili di fosforo e silicio così ottenuti hanno uno spessore compreso fra gli 1,5 e gli 11 nanometri e conservavano le capacità di trasporto elettrico proprie, ad esempio, dei cavi di rame macroscopici. Questa è una ottima notizia per il futuro della nanoelettronica e della tecnologia in generale; a questo punto, infatti, è ragionevole aspettarsi di poter contare ancora per molti anni sulla legge di Moore (secondo la quale il numero di transistor per unità di superficie che possono contenere i processori, e quindi le loro prestazioni, raddoppia ogni 18 mesi) e con essa sulle sue grandi ricadute positive per lo sviluppo scientifico e tecnologico.
Ora però il quadro sta cambiando, in uno studio pubblicato una decina di giorni fa su "Science", un gruppo di ricercatori dell'University of New South Wales, della Purdue University e dell'Università di Melbourne ha dimostrato che la legge di Ohm può restare valida anche a dimensioni nanoscopiche. I ricercatori hanno ottenuto nanofili "ohmici" (cioè che seguono la legge di Ohm) depositando con un microscopio a effetto tunnel atomi di fosforo a distanza di un nanometro uno dall'altro su nanofili di silicio. Questa procedura, comunemente usata nell'industria dei semiconduttori, prende il nome di "dopaggio" del materiale. I nanofili di fosforo e silicio così ottenuti hanno uno spessore compreso fra gli 1,5 e gli 11 nanometri e conservavano le capacità di trasporto elettrico proprie, ad esempio, dei cavi di rame macroscopici. Questa è una ottima notizia per il futuro della nanoelettronica e della tecnologia in generale; a questo punto, infatti, è ragionevole aspettarsi di poter contare ancora per molti anni sulla legge di Moore (secondo la quale il numero di transistor per unità di superficie che possono contenere i processori, e quindi le loro prestazioni, raddoppia ogni 18 mesi) e con essa sulle sue grandi ricadute positive per lo sviluppo scientifico e tecnologico.