La Legge salva Olio d’oliva sembra fatta per tutelare l’olio del Salento leccese

Da Antoniobruno5
La Legge salva Olio d’oliva sembra fatta per tutelare l’olio del Salento leccese
Nella foto l'Ing. Pantaleo Piccinno Presidente di COLDIRETTI LECCE
E’ un Ingegnere il Presidente Pantaleo Piccinno, guida la sua azienda agricola e Coldiretti Lecce con identica passione e professionalità e soprattutto è da anni che cerca una soluzione che faccia decollare i quasi 90mila ettari della foresta degli ulivi della Provincia di Lecce. Lui è certo che il Disegno di Legge presentato al Senato che regolamenta il settore olivicolo "NORME SULLA QUALITA' E LA TRASPARENZA DELLA FILIERA DEGLI OLI DI OLIVA VERGINI" sia stato fatto proprio per trasformare in realtà la speranza di vedere l’olio d’oliva del Salento leccese protagonista del rilancio economico del nostro territorio.
ETICHETTE SULLE BOTTIGLIE DI OLIO D’OLIVA
Mi ha spiegato con grande chiarezza perché è così convinto che l’approvazione di questa legge sarà l’inizio del rilancio economico del Salento leccese. Il Presidente Piccinno mi ha detto che per contrastare la scarsa leggibilità delle etichette la legge prevede che le lettere della scritta riportante l'origine dell'olio dovranno avere un'altezza minima di 1,5 centimetri ed essere ben visibili rispetto al colore del fondo. Inoltre nel caso di miscele di oli di oliva estratti in un altro Stato membro o Paese terzo, la dicitura va preceduta dal termine "miscela", stampato anch'esso in maniera ben evidente rispetto alle altre indicazioni.
PANEL TEST
L’Ingegnere Piccinno saluta con soddisfazione la norma volta ad assicurare le caratteristiche qualitative dell'olio che attribuisce valore probatorio al panel test che potrà così smascherare gli oli difettati in commercio.
MESSAGGI INGANNEVOLI
La legge se verrà approvata impedirà la registrazione come marchi d'impresa di segni capaci a ingannare il pubblico sulla provenienza geografica delle materie prime degli oli di oliva vergini.
SANITÀ MARITTIMA, AEREA E DI FRONTIERA
Inoltre grazie alla collaborazione con gli uffici di frontiera saranno a disposizione di tutti le informazioni sull'origine degli oli di oliva vergini e delle olive che entrano in Italia.
TPA
Il disegno di legge prevede norme più restrittive in tema di traffico di perfezionamento attivo, e cioè l'importazione e la lavorazione di oli stranieri nel nostro paese che poi vengono riesportati, anche per committenti stabiliti in Paesi non comunitari.
GARANTIRE LA QUALITA'
Ma la questione più importante è relativa alla presenza di metil esteri nell'olio di oliva che è legata all'azione di enzimi endogeni che liberano alcool metilico nel normale processo di lavorazione delle olive. E soprattutto alla presenza di un valore elevato di etil esteri che è indice di fermentazione e di cattiva conservazione delle olive. Per garantire una maggiore qualità e contrastare il rischio di frodi, la legge prevede che un olio per essere classificato come extra vergine di oliva, debba avere un contenuto di esteri metilici + esteri etilici non superiore a 30 mg/Kg, accertato sulla base di appositi controlli. Questa norma è davvero definitiva in quanto il contenuto di esteri metilici + esteri etilici non superiore a 30 mg/Kg è valido indipendentemente dall'area geografica di provenienza delle olive, dal grado di maturazione del frutto e dalla cultivar utilizzata, quando siamo in presenza di produttori che lavorano nel rispetto delle corrette prassi di produzione dell'olio extra vergine di oliva. Sempre la legge prevede che le analisi effettuate saranno pubblicate ed aggiornate mensilmente su un'apposita sezione del portale internet del Ministero delle Politiche agricole. La responsabilità penale di eventuali comportamenti illeciti da parte di soggetti comporta l'avvio di un piano straordinario di sorveglianza dell'impresa.
TAPPO ANTI-RABBOCCO
La legge prevede l’utilizzo del tappo anti –rabbocco per evitare il rischio che sulle tavole dei ristoranti la bottiglia di extravergine possa essere "allungata" o addirittura riempita ex novo con prodotti che non hanno nulla a che vedere con quello originario.
INCENTIVI
Infine proprio per la Provincia di Lecce, produttrice di olio lampante, è fondamentale la possibilità prevista dalla legge di aiuti per la produzione di energia elettrica attraverso l'impiego di oli non idonei al consumo umano.
Insomma finalmente l’olivicoltura del Salento leccese che rappresenta quasi il 60% della superficie agricola provinciale ha la possibilità di cominciare un percorso che porti soddisfazione ai proprietari degli oliveti e ricchezza al nostro territorio.
di Antonio Bruno

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