La leggenda continua...
Creato il 16 giugno 2012 da Narratore
@Narratore74
Avevo
promesso di pubblicare questo post una settimana dopo il precedente,
ma come spesso accade le cose non vanno mai come le avevo
programmate!
quindi,
senza ulteriori indugi, eccomi qua, a presentarvi il seguito della
storia di questa band che ha cambiato per sempre il mio universo
musicale.
Il
precedente post si era interrotto proprio sull'uscita di Metropolis
Pt.2 - Scenes from a memory, concept album dalle tinte gialle e
misteriose. Ora non ricordo il titolo, ma pare che la band, durante
la preparazione di questo Lp, si fosse ispirata ad un film in
particolare, ma le informazioni a riguardo le tengo per il prossimo
articolo.
Dicevo...
album potente, musicale, armonico, perfetto sotto numerosi punti di
vista, può essere considerato un vero trampolino per la band, ormai
lanciatissima verso un successo planetario, successo che culmina con
il seguente tour, da cui verrà pubblicato il live Live scenes
from New York, concerto che verrà poi in seguito inserito in un
succoso dvd che consiglio a tutti quanti di recuperare.
La
performance sul palco dei cinque è spettacolare, inimitabile, uno
spettacolo in cui, oltre la musica, troveranno spazio anche veri e
propri intermezzi filmati che accompagnano i brani suonati dalla
band.
Una
curiosità sulla cover di questo live: inizialmente doveva avere come
immagine le Twin Tower avvolte dalle fiamme, con il cuore simbolo
della band impresso sopra, ma vista la coincidenza con l'uscita
dell'album (nei negozi sarebbe dovuto arrivare proprio l'undici
settembre) e per rispetto verso le vittime dell'attentato, la band
cambiò l'immagine che però è possibile trovare sulla vhs del
concerto, pubblicato nel maggio del 2001.
Un
successo unanime, che lancia i Dream verso quello che sarà il loro
album più atipico, secondo il sottoscritto.
Six
degrees of inner turbulence, fin dal titolo già conturbante e
molto introspettivo; un doppio cd, carico di novità a livello sonoro
e che annovera alcune fra le tracce più elaborate che avessero
composto fino a quel momento, che si piazza immediatamente in cima
alle classifiche Billboard e vi rimane per svariate settimane. Fra i
brani posso citare The glass prison, dedicato a Bill W.,
fondatore dell'Anonima alcolisti, e la suite omonima contenuta nel
secondo cd. Una lunga traccia, della durata di circa 42 minuti, che
ripercorre numerose sonorità e si evolve in un lungo e articolato
esempio di come questi ragazzi sappiano fare musica.
Ma
le avventure non sono ancora finite, seppur sembri impossibile poter
bissare il successo di Awake, ancora nella mente dei fan e per molti
di loro, ancora il disco di maggior spessore. Nasce così Train of
Thought, in cui i Dream sembrano voler ripercorrere quelle
musicalità che tanto vengono osannate, una musica cupa, dura, che
sembra direttamente fuoriscire dall'anima, ma senza riuscirci, a
dispetto delle speranze che vi avevano riposto. I fan non accettano
benissimo il cambio di suoni e il timbro delle canzoni, che stavolta
risultano meno armoniose e più d'impatto. La colpa di questa scelta,
e del seguente risultato, è forse da attribuire proprio a Petrucci e
alle sue chitarre: violente, prevaricanti, in quasi tutto l'album
sembrano voler ricoprire il ruolo da protagonista, offuscando sia le
tastiere di Sherinian sia il basso di Myung. Solo la batteria di
Portnoy sembra tenere il passo, con un risultato finale davvero
troppo duro per i fan.
Servono
due anni alla band prima che arrivino a proporre il loro riscatto,
Octavarium, un vero e proprio ritorno a quelle sonorità che
ormai erano, e sono tuttora, un marchio di fabbrica dei Dream.
Armonizzazioni, serialità (L'lp si presenta come un concept album
basato sulla numerologia e soprattutto sul rapporto del numero 5 con
il numero 8) e una fedele e convinta esposizione di come la band
fosse cresciuta e, per certi versi, avesse imparato dagli errori del
passato. Il disco è solido, convincente, e si presenta con una serie
di tracce potenti ma che non tralasciano le armonie sottili e i
lavori di fino. Fra tutte v'invito ad ascoltare quella che da il
titolo all'album, la fantastica Octavarium.
Sono
passati vent'anni dalla loro prima esibizione, vent'anni in cui, fra
alti e bassi, il gruppo non ha mai dato segni di cedimento e ha
risposto colpo su colpo a tutte le difficoltà che gli si
presentavano. E questo è il periodo in cui esce Systematic Chaos,
seguito dal tour Chaos in motion e dal loro primo best, un
doppio cd contenete tutti i loro maggiori successi dal titolo
semplice e scontato, Greatest Hits... Con Systematic Chaos
la band effettua anche un radicale cambio di rotta, sostituendo
l'etichetta discografica che li aveva accompagnati fino a quel
momento e finendo per firmare un contratto con la Roadrunner
records. Si dice che la casa discografica avesse preteso di
ascoltare in anteprima l'album, prima ancora di buttare giù il
contratto. La fiducia nel gruppo era stata messa alla prova; prova
che, evidentemente, fu brillantemente superata!
Nel
2009 venne pubblicato il loro decimo album, Black cloud and silver
linings, album che racchiude alcune fra le tracce più potenti
che la band abbia mai composto. Le chitarre si impongono, così come
la batteria di Portnoy, creando alcune fra le tracce più dure mai
ideate. Una fra le tante è A rite of passagge, da cui è
stato tratto anche un video. Questo è un periodo denso di
avvenimenti per la band, che si ritrova a compiere un tour mondiale,
che li vedrà come head-liner anche al Gods Of Metal. Verso
l'inizio del 2010 la band si ritrova in studio, per incidere Raw
Dogs, brano violento e potente, contenuto nell'edizione speciale
di God of War, per poi imbarcarsi in un tour nel Sud America,
periodo in cui suoneranno anche al madison Square Garden per la prima
volta dall'inizio della loro carriera, accompagnando niente di meno
che gli Iron Maiden.
Il
2010 è anche l'anno del cambiamento più radicale per la band,
quello che maggiormente ha influito sui fan. Mike Portnoy abbandona i
Dream Theater, dopo un accorato saluto sul web in cui lo stesso
Portnoy spiega le cause di questa scelta e le motivazioni che lo
hanno spinto a prendere tale decisione.
I
fan reagiscono con sbigottimento, riconoscendo fin da subito la
paternità del gruppo proprio a Mike. E mentre sul web le notizie sul
possibile sotituto si rincorrono senza trovare alcuna conferma, la
paura serpeggia fra le file di appassionati, che rimangono attoniti
chiedendosi quale sarebbe stato il futuro della band. I Dream non
parlano, nessuno sembra voler aprirsi e dare una rassicurazione, e si
deve aspettare il 18 aprile del 2011 prima di avere la conferma
dell'ingresso di Mike Mangini nella band.
A
seguito di questa conferma, che solleva ma non convince gli
appassionati, quello stesso anno vede la nascita di A dramatic
turn of events, nuovo album e nuovo successo della band, che
riesce così a dimostrare quanto la mancanza di Portnoy non avesse
influito sulla qualità della loro musica.
In
merito a quest'album, c'è da notare come la Roadrunner
Records fosse avanti e al passo coi tempi, avendo reso
disponibile all'ascolto gratuito On the backs of angels, primo
singolo del cd.
A
questo album è seguito un tour, tour che vede per la prima volta
Mangini esibirsi dal vivo, un esibizione che mette fine a tutte le
paure e le incomprensioni. I Dream esistono ancora, la loro anima
esiste ancora, e questo basta ai fan per continuare a credere nella
loro musica. La prima data è a Roma, il 4 luglio, un concerto epico
che li vede sul palco insieme ai Gamma Ray e agli Anathema.
E
così arriviamo ad oggi, per l'esattezza al 24 aprile, quando la band
ha dichiarato ufficialmente di essere al lavoro al nuovo album...
Altra
storia, altre leggende...
Spero
vi siate divertiti a seguirmi in questo viaggio durato più di
vent'anni. Un viaggio denso di musica e di passione.
L'appuntamento
è per la prossima settimana, in cui vi parlerò nello specifico di
Metropolis Pt.2. Un album che ha davvero un sacco di cose da dire...
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