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La leggenda degli Argonauti: La famiglia di Atamante.

Creato il 13 luglio 2013 da Lory663
La leggenda degli Argonauti: La famiglia di Atamante.  Nella Beozia, a Orcomeno, regnava un tempo Atamante, signore dei Minii e figlio di Eolo, il capostipite della stirpe eolica. Questo re aveva avuto una sposa divina, Nefele, la nube, la quale non sembrava essere quella stessa Nefele creata da Zeus da una nube, in forma somigliantissima ad Era, per darla in sposa al re Issione, come abbiamo già raccontato. A questo proposito le leggende non sono chiare e spesso si contraddicono. Certo è che la divina sposa di Atamante aveva dato al marito un figlio, Frisso, e una figlia, Elle, dopo di che era tornata nei cieli.
Rimasto solo, Atamante si prese un'altra sposa, questa volta mortale: Ino, figlia di Cadmo re di Tebe. E da lei ebbe due figli maschi, Learco e Melicerte. Tutto sarebbe andato bene se Ino non avesse incominciato ad odiare i figliastri, Frisso ed Elle, tanto da non poter sopportare la loro presenza sebbene essi fossero buoni e obbedienti. Così che, a un certo momento non ebbe che un solo desiderio: quello di sbarazzarsi dei due ragazzi in qualsiasi modo.
A furia di pensarci, la malvagia regina escogitò un piano diabolico. Andò in giro per il paese parlando con le donne delle campagne e insegnando loro un nuovo sistema di semina. Se volevano ottenere un raccolto molto più abbondante, diceva loro, dovevano tostare i chicchi di grano prima di spargerli fra le zolle: il fuoco, infatti, avrebbe aumentato enormemente la loro facoltà di germinare e le spighe delle nuove piante sarebbero state grossissime.
I contadini diedero fede a questa fandonia e si affrettarono a tostare coscienziosamente tutto il loro grano da semina. E la conseguenza fu che i campi rimasero sterili e per tutto il paese non germogliò nemmeno una particella di grano. Vi fu così una terribile carestia. Atamante, ignorando le cause di quel flagello, mandò messaggeri a chiedere consiglio all'oracolo di Apollo che stava nel tempio di Delfo: tutte le volte che un re greco non sapeva a quale partito appigliarsi faceva così.
Ma Ino stava all'erta. E, quando seppe che i messaggeri stavano per mettersi in viaggio, mise in uno scrigno una buona parte dei suoi gioielli e si recò da loro; avrebbero avuto tutta quella ricchezza se solo erano disposti a farle un piccolo favore: dovevano semplicemente nascondersi da qualche parte per alcuni giorni e tornare poi fingendo di essere stati a Delfo e annunciando che, secondo l'oracolo, la carestia sarebbe cessata solo se Frisso ed Elle fossero stati sacrificati a Demetra. I messaggeri accettarono.
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