A me, in tutta onestà, anche l'altro precedente, il film che l'ha portato al successo, I Guardiani del giorno non mi aveva entusiasmato più di tanto, tant'è che l'unico ricordo vivo di quella visione è la "noia". Oggi, dopo questi piccoli preamboli arriviamo a La leggenda del cacciatore di vampiri.
Il suddetto film si avvale della produzione di Tim Burton ed è tratto, e sceneggiato, dal nuovo pupillo di quest'ultimo Seth Grahame-Smith (del quale ammetto di aver letto Orgoglio e pregiudizio e zombie e di essermi anche parecchio divertito).
Prima cosa da fare, quando si decide di affrontare la pellicola in questione, è accantonare qualsiasi pretesa poiché siamo di fronte ad un pop-corn movie, pieno di action, effetti speciali e freeze frame a iosa per accentuare il 3D (se come me lo vedete in 2D, l'effetto speciale prende un nuovo nome: FASTIDIO). A me i pop-corn movie in genere piacciono, ci sono tanti esempi in questo blog che possono confermare quanto dico, e l'aspetto che più mi piace dei pop-corn movie è l'ironia di cui sono farciti, la cui mancanza, guarda caso, è la pecca principale de La leggenda del cacciatore di vampiri. Se poi a questa mancanza di ironia si aggiungono un protagonista senza verve e del quale ci frega poco e una continua ridondanza (ho capito che è rivolto ad un pubblico di ragazzini, ma c'è pur sempre un limite), la frittata è fatta e il film viene una schifezza.
Caro Abraham Lincoln che picchi i vampiri, mi dovevi intrattenere e invece mi ha solo sfrangiato i C*****NI!
IMDb
Compra La Leggenda Del Cacciatore Di Vampiri
Pubblicata anche su Paper Street Articoli più o meno Simili: 2012, Ammazzavampiri, Benjamin Walker, cinema, film, L, La leggenda del cacciatore di vampiri, recensione, Seth Grahame-Smith, Tim Burton, Timur Bekmambetov, vampiri