Lo scoglio di Roccaporena (Cascia, Perugia).
Non esiste angolo della Valnerina che non possegga un mistero, pronto a spiegarvi la posizione di un sasso, di un ruscello, di una corrente d'aria, e non esiste posto dove non ci sia qualcuno pronto a raccontare...
Sull'alto scoglio di Roccaporena, a occidente di Cascia in un antro nascosto fra le rocce, viveva la ninfa Porrina, divinità dei monti che consegnava responsi dalla sua grotta d'oro.
Decine e decine di viandanti risalivano la vallata del fiume Corno, fino all'incrocio con il torrente Tessino, incedendo fra i boschi di carpino nero, tra le piante di roverella e acero montano. Giungevano alla bocca dell'oracolo pronti a superare ogni prova pur di ascoltare la profezia cercata.
Scorrevano, lentamente, le vicende umane con i ritmi del tempo, le lunazioni, i solstizi, gli equinozi.
La ninfa si bagnava alla fonte e alimentava il suo focolare, sorvegliando la fecondità di Madre Terra che produceva foglie e boccioli, fiori e frutti.
Sul far dell'autunno Porrina uscì dalla grotta e pronunciò la sua profezia più importante: la nascita di un fiore a Roccaporena.
Un fiore che tutto il mondo avrebbe conosciuto e che avrebbe sparso il suo profumo nel cuore delle genti.
L'anno 1380, nel piccole e umile villaggio di Roccaporena, da Antonio Lotti e Amata Ferri, nacque Margherita, santa Rita da Cascia, la Santa delle rose.
(tratta da "Leggende e scantafavole d'Umbria" di A.Benedetti, Vallo di Nera 1998. Foto di Caterina Armento per www.panoramio.com )