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La leishmaniosi in Liguria: possibile un collegamento con le scie chimiche

Creato il 30 maggio 2012 da Straker

La leishmaniosi in Liguria: possibile un collegamento con le scie chimiche

La leishmaniosi è un'affezione molto seria causata da un protozoo il cui vettore è un moscerino, il flebotomo. I casi di tale patologia sono in aumento, soprattutto in Liguria e l'incremento rilevato è pressoché concomitante con l'inizio delle operazioni chimico-biologiche che, come è noto, comtemplano pure la dispersione di uova di insetti. La Liguria, soprattutto occidentale, è zona tempestata dalle attività clandestine di aerosol e non sembra una coincidenza se i casi di leishmaniosi siano proprio più frequenti nel Ponente. Intanto alcune istituzioni stanno promuovendo iniziative di profilassi. Saranno sufficienti o, per eradicare questo ed altri problemi, sarebbe opportuno porre fine alla biogeoingegneria?
Comincia la campagna contro la leishmaniosi. Sarà la leishmaniosi la malattia al centro della nuova campagna informativa che coinvolgerà le farmacie genovesi. In Italia, dal 1996 al 2007 è stata riportata una media di 160 casi annui di leishmaniosi viscerale: la forma più grave di infezione, nella variante umana, ha una forte presenza proprio in Liguria, regione interessata dalla presenza di leishmaniosi canina. I cani (50 mila nel capoluogo ligure) sono, infatti, i principali vettori di diffusione dell'infezione e i più colpiti risultano i bambini di età tra uno e quattro anni. [...] Per l'O.M.S. la leishmaniosi è la sesta malattia mortale in assoluto al mondo.
I dati in Liguria. Secondo i più recenti dati elaborati dall'istituto pediatrico Gaslini di Genova dal 1995 al 2009 sono stati osservati 72 casi di leishmaniosi viscerale: l'analisi retrospettiva su 63 casi ha evidenziato che 50 bambini su 63 sono risultati provenire dalla Liguria. Si è appreso inoltre che 26 bambini provenivano dal ponente ligure (Imperia, Sanremo, Ventimiglia e Bordighera), 11 da Savona e provincia, 11 da Genova e provincia e 2 da Sestri Levante. Gli altri 13 pazienti provenivano da altre regioni (Sicilia, Puglia, Campania Sardegna, Abruzzo, Emilia). Per quanto riguarda i cani, è risultato che su un campione di 80 cani, nel 2010-2011, sono risultati positivi alla leishmaniosi 12 cani. E' stato evidenziato un forte incremento della malattia pari a circa il 6% nel giro di un anno. Inoltre il 50% della popolazione canina rinchiusa in canili sarebbe positiva all'affezione.
La leishmaniosi è una grave malattia del cane causata da un protozoo chiamato leishmania; affinché la malattia si manifesti sono necessarie particolari condizioni geografiche e climatiche (zona costiera collinare e temperature estive serali e notturne superiori ai 15°C) nonché la contemporanea presenza sul territorio del protozoo, del serbatoio biologico (il cane) e dell'insetto vettore (il flebotomo). La leishmaniosi ha un'evoluzione generalmente lenta, che associa lesioni viscerali a lesioni cutanee. I parassiti infettano vari organi e tessuti, cioè il fegato, i linfonodi, la milza, il midollo osseo e conducono progressivamente alla morte gli animali colpiti. Poiché la puntura infettante da parte del flebotomo avviene nei mesi primaverili ed estivi e l'organismo ha bisogno di alcuni mesi per produrre gli anticorpi è importante compiere una diagnosi precoce. Emerge la necessità di una collaborazione tra i proprietari di cani ed i veterinari perché, insieme con il servizio di sanità pubblica, si possa affrontare in maniera coordinata il "problema leishmania" con un corretto piano di profilassi sanitaria sia preventiva sia limitativa della malattia.
Adriana Ruggeri
Fonte: newnotizie

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