La lepre davanti al tir

Creato il 21 novembre 2010 da Motherbrave
Avevo un po' di post in coda che aspettavano solo di essere pubblicati, ma devo rimandare perché non posso non parlarvi, ancora una volta, della Carfagna. E di politica. Scusate, ma certe cose non si possono tacere. Dopotutto questo è un blog che vive di pari opportunità, per cui il nostro Ministro è sempre, indirettamente, responsabile di ciò che scrivo.Premetto che la Carfagna mi è odiosa. Non la sopporto, con quegli occhi sbarrati come una lepre davanti ai fari di un tir (come l'ha puntualmente descritta Luciana Littizzetto). Ha sempre l'aria da prima della classe. Alle interviste appare sempre nervosa e supponente. Anche alle domande più banali, risponde in maniera antipatica, recitando il copione di quella che ha studiato. Dev'essere dura dover sempre dimostrare che "oltre le gambe c'è di più". A parte il mio giudizio personale però, devo ammettere che la "signora Carfagna", come l'ha chiamata Berlusconi nei suoi ultimi commenti, la sta mettendo in quel posto a diverse persone. Come avrebbe fatto un uomo. Però è una donna, e questo fa notizia.Leggetevi le recenti cronache politiche. La Carfagna ha combattuto contro la solita cricca di affaristi e politici campani nell'ambito della spinosa questione di rifiuti e inceneritori. Avendo un grande seguito politico proprio in Campania, il nostro Ministro si è interessata a questioni che andavano oltre il suo ruolo istituzionale. Prima ha ottenuto delle garanzie da Berlusconi, poi, all'ultimo, è stata scaricata, e Berlusconi ha messo l'intera faccenda nelle mani dei suoi soliti fedelissimi (peraltro indagati), che non sono andati per il sottile imbastendo una vera e propria campagna anti-Carfagna. Questa la sintesi. Da qui, la Carfagna ha dichiarato che darà comunque la fiducia al Governo, ma che subito dopo il voto si dimetterà da Ministro e da Parlamentare. Tiè. Berlusconi ha risposto in sostanza che la cosa non lo turba (probabilmente avrà anche chiesto: "Ma questa Carfagna, chi è?"). Collateralmente c'è stato un battibecco politico tra il Ministro e la Mussolini. Ma questo è il solito gossip, che non c'entra niente con la questione principale. La questione principale è che la Carfagna ha egregiamente sfruttato il momento politico per garantirsi una vantaggiosissima posizione futura: sta gettando le basi per costruirsi una carriera da leader nel Mezzogiorno, con l'appoggio di politici usciti dalla coalizione di governo. Sta incarnando l'immagine della donna che combatte le "solite bande" locali che si spartiscono i rifiuti in Campania. Sta intessendo relazioni politiche, incontra persone, stringe accordi. Niente male per una ragazza da calendario. E infatti, nessuno oggi si sogna più di menzionare il suo passato nel mondo dello spettacolo. Nessuno si azzarda a dire niente. Sono tutti ammutoliti. O esprimono solidarietà. O la attaccano, ma comunque solo politicamente. La Carfagna sta facendo un gran bel casino sfruttando le stesse armi che sfruttano i suoi colleghi uomini da sempre. Non entro nel merito del bene o del male. Non do giudizi politici. Ma sottolineo la rilevanza che sta avendo questa vicenda, che vede una donna venuta dal nulla (il nulla della TV di oggi), nominata Ministro per le sue grazie, che ha cercato di lavorare (credo) per dimostrare di valere, e che oggi guadagna le prime pagine dei giornali e il primo piano sulla scena politica, dimostrando di avere imparato alla perfezione come funziona il sistema, usandolo a suo vantaggio. Ovviamente si spera che il suo vantaggio coincida con quello dei suoi elettori. Sentiremo ancora parlare di lei. Vediamo la sua forza fin dove potrà arrivare. Spero solo che, se il Parlamento accetterà le sue dimissioni, Berlusconi non diventi Ministro ad interim delle Pari Opportunità. Ecco, questo alla Carfagna non potrei mai perdonarlo.

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