Oggi pasticcino triste. O magari no, decidete voi. Riscrivete, correggete, modificate, continuate, cambiate genere, universo, tempo, stile. Insomma fate!
Era però destino che in ogni modo ricevessi ancora dal mio amico e compagno un ultimo saluto. Come ho detto il suo bastone da montagna era rimasto appoggiato a un masso sporgente sul sentiero. Da lí sopra il bagliore di un oggetto luccicante colpí la mia attenzione: sollevai la mano e mi accorsi che si trattava del portasigarette d’argento che [...] portava sempre con sé. Mentre lo prendevo cadde ondeggiando a terra un bigliettino rettangolare che era tenuto fermo dallo scatolino. Spiegai il foglietto e mi accorsi che consisteva di tre pagine strappate dal taccuino del mio amico e indirizzate a me. Era proprio la sua tipica scrittura, ordinata nelle linee, ferma e chiara nella calligrafia, come se avesse vergato quel messaggio nel suo studio.