di Cathleen Schine (Adelphi, 1996)
Recensire per la sezione ‘romanzi rosa’ un libro intitolato La lettera d’amore sembra sin troppo facile, ma questo è davvero uno di quei libri che merita la pena di leggere.
È Cathleen Schine, newyorkese, l’autrice di questo brillante romanzo pubblicato per la prima volta in Italia da Adelphi nel 1996 e recentemente rimesso in commercio con una nuova copertina.
“Cara Capra, come ci si innamora? Si casca? Si inciampa, si perde l’equilibrio e si cade sul marciapiedi, sbucciandosi un ginocchio, sbucciandosi il cuore? Quando mi allaccio le scarpe, quando sbuccio un’arancia, quando guido la macchina, quando vado a dormire ogni notte senza di te, io resto, come sempre, Montone.”
Scritto a macchina e niente data. A Pequot Helen ha molti ammiratori che coltiva come rose, ma qualcuno di loro davvero le scriverebbe una lettera d’amore? Attorno alla figura di Helen ruotano numerosi personaggi, alcuni molto pittoreschi, come la bibliotecaria che ha un legame di tipo saffico proprio con la madre della nostra protagonista, o le commesse tatuate e dotate di piercing innamorate di Helen. E poi c’è Johnny, assunto per l’estate, in pausa dall’Università. Ha con Helen una relazione – ma clandestina per la differenza d’età – e i loro incontri sono sapientemente descritti con scene hard che non scandalizzano il lettore. Ma la vera protagonista, forse, alla fine è davvero questa lettera d’amore che è in grado di mettere in moto numerosi meccanismi. Il testo della lettera farà nascere spassosi equivoci; un piccolo giallo a sfondo amoroso pieno di romanticismo e ironia.
Cathleen Schine
Una scrittura scorrevole e una storia che appassiona pagina dopo pagina. Dove nulla è dato per scontato e anche la fine saprà sorprendere, e non solo Helen ma anche il lettore. Non rivelerò, giustamente, chi è Montone e qual è la sua Capra. Alla fine della storia si resterà con un sorriso e forse una punta di malinconia. Dialoghi scorrevoli, un botta e risposta sapientemente chiuso dai retro pensieri dei dialoganti.
Romanzo per chi è innamorato, per chi non lo è, per chi sta passando una pena d’amore.
Gioiellino della letteratura contemporanea.
Marlene Tealdi