L’amore è una strada a senso unico: parte da te e va verso gli altri. Se pensi di trattenere per te qualcosa o qualcuno, anche per un attimo, l’amore ti muore tra le dita. (M. Quoist)
Come dicevano gli Alchimisti, come in alto così in basso, ciò che c’è fuori di noi lo possiamo trovare nel nostro interno. L’amore è il carburante della nostra vita, attraverso l’Universo o macrocosmo l’amore ci viene distribuito attraverso l’ossigeno alimento principale della nostra esistenza, alla pari dell’acqua.
L’ossigeno O e acqua H2O ( composta da 2 molecola di idrogeno e 1 di ossigeno) sono il nostro carburante, mentre lo scarto è l’anidride carbonica CO2 (carbonio e 2 molecole di ossigeno). In ogni caso nell’amOre c’è sempre la molecola d’ossigeno, come nella nascita vita e nella morte, tutto è legato all’introdurre dentro di se qualcosa , anelito divino l’Ossigeno per vivere e poi a lasciare esalando l’ultimo respiro, questa vita, congedandoci da una parte di noi che ci ha accompagnato in questo nostro viaggio.
Mi viene in mente come quando andiamo dal concessionario per acquistare la nuova fiammante autovettura e abbiamo un gesto di resistenza, siamo restii a lasciare il mazzo di chiavi dell’auto che rottamiamo. Quell’auto che ci ha accompagnato per anni nella nostra vita, portandoci talvolta dove volevamo andare, altre volte semplicemente facendoci da supporto per trovare un luogo d’intimità per vivere momenti, sensazioni ed emozioni da non voler condividere con nessuno se non con noi stessi.
Altre volte quell’auto si è immolata come baluardo durante un incidente per proteggerci, per salvarci, finendo poi dallo sfascia carrozze, e anche dietro a questo c’e un significato, l’auto ti permette una seconda occasione, come spesso fa il nostro corpo quando concede all’anima di incarnarsi e di regalarle un’opportunità di crescita, e tutto questo è AMORE!
Ma, perché c’è sempre un ma, quell’ossigeno dal momento che entra in noi ha anche un valore di comunicazione, ci sono dei messaggi che entrano in noi per osmosi e che noi poi metabolizziamo. Se siamo puri nei nostri pensieri, o meglio se non alimentiamo attraverso i nostri pensieri emozioni di rabbia, ripicca, odio, rancore, invidia, gelosia, giudizio, arroganza, superficialità, allora possiamo creare un ambiente emozionale dentro di noi, che saprà accogliere e distribuire l’Amore che ci viene donato.
Amare è osare, non puoi ricevere amore se il tuo cuore è chiuso e se vivi solo di rancore. Osare implica prima di tutto coraggio, è un segnale che dai al tuo mondo, al luogo dove vivi, alle persone che ti conoscono e che si relazionano nel quotidiano con te. Il “Coraggio” delle scelte, implica come decidi di vivere, anche se queste tue valutazioni ti rendono impopolare. Si perché prediligere uno stile di vita, implica un nostro modo di essere attraverso il libero arbitrio, la scelta fatta nella consapevolezza racchiude il non potersi più nascondere dietro l’errore o l’ignoranza.
Amare sottintende il concetto di “responsabilità”, in primis verso noi stessi e poi verso gl’altri. La Responsabilità racchiude l’importanza di assumersi sempre le conseguenze delle proprie azioni dettate dalle nostre scelte, dalle nostre parole, dai nostri pensieri e soprattutto accettare concretamente le conseguenze delle nostre reazioni di fronte alle azioni degl’altri. Di fronte ad un’offesa ingiustificata, gratuita, inflittaci solo per il gusto macabro quanto ignobile di chi vive solo nel rancore e nella pochezza del suo sentire, abbiamo sempre la scelta di reagire contraccambiando con la medesima moneta, giungendo così ad impoverire la nostra Essenza, diventando oscuramente carnefici della nostra stessa Anima.
Oppure possiamo scegliere di ascoltare ciò che sale da dentro di noi, centrarci e agire con fermezza e distacco, non replicando d’impeto, ma chiedendo all’altro dove vuole arrivare con le sue offese e quale scopo ha nel manifestarci la sua rabbia. Una frase di Gesù era “se vi schiaffeggiano porgete l’altra guancia”, e lui attraverso l’energia Cristica sapeva solleticare con le metafore le coscienze umane, purtroppo spesso venivano travisati i suoi insegnamenti e alle volte opportunamente manipolati da chi si arrogava il diritto del sapere.
Abbiamo il diritto di scegliere.
Scegliere è il dono più grande che abbiamo ricevuto è un atto d’amore incondizionato…
Godono nel vedere l’altro piangere o disperarsi perché così possono sentirsi soddisfatti nel constatare che oltre a loro c’è qualcun altro che soffre, vale il detto “mal comune mezzo gaudio”. Ecco perché non c’è da stupirsi nel constatare che sono persone apparentemente sicure di sé, mostrando spesso un ego smisurato e una fermezza che può diventare vera e propria rigidità d’animo, ma che in fondo sono persone deboli emotivamente, fragili nel gestire le proprie ferite, distaccate dal proprio sentire, dal percepire ciò che il loro cuore gli comunica.
Così preferiscono ignorare la propria sensibilità, per alimentare sempre il rancore verso gl’altri che ai loro occhi risultano freddi, insensibili ai loro bisogni, biechi manipolatori, pronti a ridicolizzarli e capaci solo di ferirli, ecco perché gioiscono se riescono a colpirli e a farli piangere. Purtroppo queste persone non sono consapevoli del fatto che tutto quello che infliggono agl’altri è da molto tempo che lo fanno a loro stessi.
Steve Damasco scriveva “Se ti faccio male la ferita mi tornerà indietro”.
Un ritornello che canta Tiziano Ferro dice così:.” e quando niente ti sa offendere è solo allora che sai veramente “Essere”
Se l’essere umano comprendesse che tutti nascono da una goccia, e che ognuno di noi è una goccia nel mare della vita; in ognuno di noi ci sono miliardi di cellule, che lo vivono, come miliardi di gocce compongono un oceano . Insieme quelle gocce possono avere una forza devastante e una potenza inaudita, pensate ad una cascata d’acqua o a un’onda durante un uragano, ma una goccia presa singolarmente può solo che sciogliersi al sole, come una lacrima che si spegne sulla guancia di chi soffre.
Elisa nella canzone che l’ha resa famosa canta “ siamo nella stessa lacrima , luce che cade dagl’occhi , sui tramonti della nostra Terra”.
Padre figlia che vivono di emozioni e che si ritrovano in una lacrima in una goccia che unisce il loro legame di sangue.
Come scrive Kabir “ Nelle sue vene, nelle mie vene non scorre che un solo sangue ed è la medesima vita a renderci vivi tutti! Poiché un’unica madre tutti ci ha generato, dove abbiamo imparato a dividerci così?”
Ma questo è l’essere umano che ha dato tutto il suo potere all’intelletto inferiore, ripieno di Ego e, che a differenza della natura non sa o non vuole ascoltare il proprio Dio d’amore, colui che è, che è stato e che sempre sarà, l’alfa e l’omega , quella forza maestosa che possiamo riconoscere attraverso ciò che è “creato”. Ecco che allora è importante la “motivazione” che ci spinge a comportarci guidati dal rancore o dalla compassione e dall’amore. La motivazione è ciò che ti spinge ad essere, a manifestare la tua unicità, a mostrare la pienezza della tua individualità che ti rende unico e indivisibile, che ti permette attraverso il rapporto con gl’altri di compensarti e di crescere come uomo, nella materia per elevare lo spirito.
Sii responsabile in primis con te stesso e assumiti le conseguenze di tutto ciò che applichi nella tua vita, manifesta il rispetto per te stesso scegliendo la strada dell’amore e della giustizia, della compassione verso chi non la pensa come te o che ti accusa di essere egoista. Stolto è colui che pensa che egoista sia l’uomo che nel rispetto di se stesso decide di non seguire la massa, ma di agire assumendosi la responsabilità della propria felicità, senza mai manifestare la volontà di agire danneggiando il suo simile.
Il vero egoista è colui che addossa all’altro la responsabilità della sua sofferenza, non capendo che così facendo perpetua il suo essere di “vittima” verso gl’altri e “carnefice” di se stesso. La gratitudine conduce all’amore, avere la riconoscenza per tutto ciò che si ha e per chi si è, implica vivere una vita piena e amorevole, non ringraziare mai e imprecare su quanto dura sia la vita continuando a chiedere senza mai dare fa di quest’uomo un mendicante d’amore.
Non disprezzare niente e nessuno, perché la sofferenza nella vita è sempre pronta a bussare alla tua porta, e non c’è uomo che può esimersi dal vivere momenti dolorosi, ma l’essere sempre pronto a perdonare con il cuore e non solo con la testa, fa di te un guerriero di luce….. La vera forza dell’Amore è il Perdono. Ossia perdurare nel dono, portare all’altro un bene prezioso che è la nostra coscienza, il nostro anelito divino, la nostra capacità di renderci compassionevoli, di toccare il cuore dell’altro nel pieno e totale rispetto di chi ci è davanti. Di amarlo senza pretendere nulla in cambio, nel darsi senza aspettative, senza pregiudizi, senza ipocrisia, semplicemente nella comunione d’intenti.
Amare se stessi è un po’ come scegliere di risalire il fiume all’incontrario, implica che o sei un salmone e quindi segui la tua essenza, o non ti conosci affatto e lo fai per fuggire da ciò che ti fa male o che ti terrorizza. Il Dalai Lama cita “Gli altri esseri umani hanno sempre qualche caratteristica positiva: basta cercarla con cura. La tendenza a vedere solo i difetti non si basa sulla reale natura dell’altro, ma sulla percezione che abbiamo noi, fondata su una nostra proiezione mentale” .
La paura nasce sempre dai condizionamenti che ti sono stati impartiti da bambino dalle persone che si prendevano subito cura di te, per esempio i tuoi genitori o i tuoi nonni. Le loro credenze sono poi diventate le tue, e a volte ti sono state marchiate a fuoco, impresse nel cuore anche dai tuoi insegnanti, per essere malleabile nel rientrare nei canoni che la società esige da tutti noi. Quelle regole che chi si investe del potere pretende da ognuno di noi, che ti vuole uniformato a degli standard sociali, modelli che automatizzano e che occultano la nostra vera essenza, trasformando i nostri talenti in paure e punti di debolezza.
Quante volte ci siamo sentiti dire dai nostri stessi genitori, o da persone alle quali abbiamo dato fiducia e considerazione: “no non fare così, ecco vedi sei un pasticcione, non sai fare nulla, lascia stare non sei buono, ma cosa hai fatto, sei proprio un incapace, lascia perdere non ci puoi arrivare con te è solo tempo sprecato” e pensare che magari si esprimevano così se si trattava di apparecchiare solo la tavola, ma che sia questo o svolgere i compiti, o un’attività lavorativa le ripercussioni sulla nostra autostima sono seriamente minate da queste parole che sentenziano a noi stessi la nostra incapacità dal momento che crediamo a ciò che ci viene detto.
Queste frasi sono delle vere bombe atomiche, ordigni di disumana crudeltà, che possono annientare un individuo, renderlo impotente nel manifestare le proprie attitudini, e sconcertarlo su tutto quello che fa, rendendolo dipendente, invalidante nel dimostrare a se stesso che lui c’è, e che può concretamente manifestare i suoi talenti soddisfando così i suoi bisogni e realizzando una vita che lo soddisfi appieno. Vivi amando ogni cosa che fai, liberati dai condizionamenti che non sono i tuoi, cresci senza fare rumore, ascolta il battito del tuo cuore e sappi che nessuno sarà mai come te, perché tu sei unico, e come individuo, nella tua indivisibilità sii Uno con l’Universo…
Amare liberamente è concedere a chi ci sta vicino di crescere, anche sbagliando senza giudicarlo e senza alterarci se non segue i nostri consigli, ma lasciando sempre la porta del cuore aperta per fargli sentire che la vita è un’opportunità, crescere bene implica amarsi e scegliersi senza dover mai aspettare che qualcun altro lo faccia per noi……..
Ciao Mauri alla prossima!!!!