Ho letto con una certa sorpresa, ma con vero piacere e soddisfazione in Messaggi nella bottiglia: “Nessuno è profeta in patria: Nino Zucco”.
Sono il nipote, Mons. Giorgio Costantino, anch’io nato a S. Eufemia d’Aspromonte. Vorrei solo comunicarle che con mio cugino Antonello Zucco, figlio dell’artista, ci siamo recati al Comune di S. Eufemia mercoledì 16 gennaio, a parlare con il Sindaco per una eventuale donazione, allo stesso Comune, di alcune opere di pittura e scultura di Nino Zucco. Il Sindaco era fuori sede, ma ci siamo sentiti, tramite l’assessore ai lavori pubblici, per telefono. Il Sindaco insieme con il Vice Sindaco sono venuti a Reggio Calabria il giorno successivo nella mia parrocchia, dove con mio cugino abbiamo loro presentato la donazione che consiste in:
due calcografie della via Crucis di S. Sperato,
un busto dello scultore,
4 opere di pittura.
Mio cugino, inoltre, ha promesso di regalare le fotocopie di tutti i libri scritti dallo zio. Da parte mia ho delle cartelle con articoli e commenti sull’opera di Nino Zucco e un opuscolo che abbiamo pubblicato in occasione del centenario della nascita.
Con il Comune di Palmi siamo rimasti d’accordo che il 5 aprile 2013, in occasione della conclusione del venticinquesimo della morte, ci sarà a Palmi, nel salone Consiliare, una Solenne Commemorazione.
Sarebbe bello che qualche giorno prima si facesse anche a S. Eufemia.
Qualche anno addietro avevamo tentato di interessare l’Amministrazione Comunale di S. Eufemia d’Aspromonte a una eventuale donazione che sarebbe stata più ricca se qualcuno si fosse degnato di rispondere; mio cugino ha donato 20 delle opere di scultura e pittura alla Casa della Cultura di Palmi che gli ha dedicato uno spazio permanente nella sala dedicata a Michele Guerrisi.
Veramente “Nemo propheta in patria”.
Tuttavia siamo in attesa che il Sig. Sindaco e la Giunta facciano una delibera nella quale accettano la donazione e decidono di conservare le opere donate, in dignitosa collocazione, nella Casa Comunale.
Spero che l’entusiasmo suscitato in lei e nella signora Carmela possa contagiare tanti altri eufemiesi.
Con vera simpatia e stima
Mons. Giorgio Costantino