Com'è tradizione da alcuni anni, un gruppo di preti cosiddetti "di frontiera" che operano nel Nord-est, ha pubblicato la "Lettera di Natale 2011", intitolata "La Chiesa del Vangelo e del Concilio Vaticano II con le porte sempre aperte". Si tratta di una riflessione come sempre coraggiosa intorno a temi controversi quali il sacerdozio femminile, l'ammissione dei preti sposati, l'ora di religione nelle scuole, la presenza dei preti nelle forze armate. I firmatari chiedono che la Chiesa di cui fanno parte paghi le tasse per quelle attività non collegate ad iniziative di solidarietà e chieda perdono alle vittime della pedofilia. «Quando la Chiesa, si legge nella lettera, riceve dal potere - economico, politico e militare - finanziamenti, vantaggi, privilegi e onori perde la forza profetica di denunciare con libertà la corruzione, l’illegalità, l’ingiustizia, l’immoralità, le guerre, il razzismo, nella nostra Regione (Friuli Venezia Giulia e Veneto, ndr) manifestato anche a livello politico e legislativo. Così è avvenuto e continua ad avvenire in ogni parte del mondo, con la drammatica conseguenza che il potere si sente in questo modo legittimato, difeso, compiaciuto, incoraggiato e sostenuto»
Questi i firmatari della lettera: Pierluigi Di Piazza (Centro Balducci), Franco Saccavini (Udine, San Domenico), Mario Vatta (Comunità di San Martino al Campo, Trieste); Giacomo Tolot (Vallenoncello, Pordenone), Piergiorgio Rigolo (cappellano del carcere di Pordenone), Alberto De Nadai (Comunità Arcobaleno, Gorizia), Andrea Bellavite (ex parroco ed ex direttore della Voce Isontina, Gorizia), Luigi Fontanot (Fiumicello, Gorizia), Albino Bizzotto (Beati i costruttori di pace, Padova), Antonio Santini (Vicenza).