Ma ho trovato difficile reperire una traduzione ben fatta - e integrale - della lettera che il numero 76 dei Lakers ha deciso di affidare nelle mani di The player's Tribune. Così ho tradotto per filo e per segno la lettera integrale di addio al basket di Kobe Bryant, dopo 20 anni di carriera.
Il mio cuore può sopportare la battaglia. La mia mente può sostenere la fatica. Ma il mio corpo mi dice che è tempo di dirti addio. Sono pronto a lasciarti andare in modo che entrambi possiamo assaporare ogni momento trascorso insieme. Quelli belli e anche quelli brutti. Ci siamo dati tutto. Dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzini di mio padre e a lanciare immaginari tiri della vittoria nel Great Western Forum ho saputo che una cosa era reale: mi ero innamorato di te. Un amore così profondo che ti ho dato tutto dalla mia mente al mio corpo dal mio spirito alla mia anima. Da bambino di 6 anni bambino profondamente innamorato di te non ho mai visto la fine del tunnel. Vedevo solo me stesso correre. E quindi ho corso. Ho corso su e giù per ogni parquet dietro ad ogni palla persa per te. Hai chiesto il mio impegno, ti ho dato il mio cuore, perché c'era tanto altro dietro. Ho giocato nonostante il sudore e il dolore, non per vincere una sfida, ma perché tu mi avevi chiamato. Ho fatto tutto per TE perché è quello che fai quando qualcuno ti fa sentire vivo come tu mi hai fatto sentire. Hai fatto vivere a un bambino di 6 anni il suo sogno, ossia essere un Laker, e per questo ti amerò per sempre. Ma non posso amarti più con la stessa ossessione. Questa stagione è tutto quello che mi resta. Sono pronto a lasciarti andare. Sappiamo entrambi, indipendentemente da cosa farò, che rimarrò per sempre quel bambino con i calzini arrotolati bidone della spazzatura nell'angolo 5 secondi da giocare. Palla tra le mie mani. 5... 4... 3... 2... 1... Ti amerò per sempre,Kobe Bryant arrivò in Nba una volta conclusa la scuola, nel lontano 1996. Ha conquistato 5 titoli Nba con i Los Angeles Lakers, l'oro alle Olimpiadi di Pechino 2008 e di Londra 2012 con la Nazionale Usa. Ha avuto nella carriera un maestro come Phil Jackson, la prima volta nel 2000. Terzo figlio dell'ex cestista Joe "Jellybean" Bryant e di Pamela Cox, sorella dell'ex cestista Chubby Cox. Nato nel 1978, il suo nome fu scelto ispirandosi alla carne giapponese, sua madre comunicò al padre di essere incinta mentre erano a cena proprio in un sushi bar di Philadelphia, stavano mangiando il manzo di Kobe.