Non siamo qui per parlare di me comunque, ne di attualità, dunque passiamo oltre.
Come tutte/i noi sappiamo, la lettera è stata il mezzo di comunicazione principale per secoli, in realtà fino all'avvento del telefono alla fine dell'Ottocento. Già prima era usato il telegrafo, ma solo per messaggi brevi ed urgenti, non per lunghe conversazioni. Da prima del Medioevo fino a buona parte del 1800, tramite la lettera si esprimevano i più dolci e i più aspri sentimenti,si raccontavano i più felici ed i più tristi eventi, ci si informava della salute della famiglia come degli sviluppi di una guerra imminente. Insomma...tutto veniva chiesto e detto a distanza attraverso carta ed inchiostro. Noi tratteremo principalmente lo "scriver lettere" come attività Sette-Ottocentesca, ma spero che questa prima introduzione sia servita a ricordarci che è un limite che poniamo noi, perché è questo il periodo di cui prevalentemente ci occupiamo su C&M, non perché lo "scriver lettere" del Cinquecento fosse poi così diametralmente diverso.
Naturalmente questa attività era praticamente esclusivo appannaggio delle classi medio-alte, perché i poveri erano per lo più tutti analfabeti, almeno fino all'avvento tardivo delle scuole di campagna per i bimbi meno fortunati, che comunque imparavano appena i rudimenti iniziali dello scrivere e del leggere, e perché comunque una lettera comportava costi non indifferenti: inchiostro, carta, pennini, ceralacca e quant'altro costavano molto, anche perché erano beni destinati ad un mercato ristretto e ricco.
Composizione delle lettere A quei tempi non esistevano le buste, come invece abbiamo noi, e dunque il nome del destinatario era scritta sul lato della lettera che, appositamente ripiegata, veniva lasciata bianca a questo proposito. Le commissioni postali erano pagate da chi riceveva la lettera, non esisteva infatti possibilità di affrancare precedentemente la lettera come facciamo noi oggi con i francobolli, dunque si scriveva il più possibile, così da non spedire numerosi fogli, facendo crescere così la commissione. Spesso troviamo infatti, anche nelle lettere di zia Jane, lo stesso foglio scritto con linee verticali strette strette sulle quali poi si riscriveva in senso opposto, ovvero orizzontalmente. In questo modo si concentravano due fogli in uno solo.
I pennini d'acciaio furono inventati intorno al 1830, e fino ad allora si usavano le vere penne d'oca, che dovevano essere continuamente intinte nell'inchiostro e appuntate con lame; era necessario acquisire una certa dimestichezza con questo metodo di scrittura, perché altrimenti è abbastanza difficile non lasciare chiose d'inchiostro sul foglio ( lo dico per esperienza personale...ho provato varie volte ma raramente sono riuscita a scrivere un'intera pagina senza fare un pastrocchio...figuriamoci scrivere una riga incrociata all'altra, che già non facilita la lettura).
Arte della scrittura e della corrispondenza Dal Settecento l'arte dello scrivere diviene uno dei mezzi con i quali si afferma l'individualità della persona, assume tale importanza, o meglio la sua importanza viene estesa oltre i confini della scrittura come professione, al punto che L'Encyclopédie dedica una sezione all'arte dello scrivere con consigli ed indicazioni per esercitarsi alla bella calligrafia.
Le signorine venivano introdotte all'arte della corrispondenza fin da piccole, la loro calligrafia era ben curata e una giovane veniva spesso giudicata in prima battuta in base all'eleganza, all'uso dei vocaboli e alla proprietà nell'uso del pennino che manifestava con le proprie lettere. Ricorderete in "Emma" come sia lodata la lettera di Jane Fairfax perché era della giusta lunghezza, scritta con delicatezza e con un tono modesto e sobrio. Una parte importante era la scelta del set si scrittura. Le giovani, e anche le meno giovani in realtà, di buona famiglia avevano naturalmente carta da lettere personalizzata, con fiori e decori su carte più o meno colorate. La carta monogrammata era in voga all'inizio dell'Ottocento, e rimase tale fino a metà secolo; verso la fine infatti era già passato di moda.
A questo riguardo, ovvero per imparare a scrivere lettere comme-il-faut, venivano venduti manuali appositi, come "The Lovers Letters Writer" e "The Lover's Casket".
Una delle nipoti di Jane Austen, Caroline, ricorda di lei che "la sua scrittura rimane a testimonianza dell'eccellenza che la distingueva, e ogni nota e lettera terminava in modo molto bello - Ci voleva arte anche per piegare e sigillare le lettere - nessuna busta autoadesiva facilitava le cose - le lettere di tante persone apparivano sempre slegate e disordinate - ma era sicuro che i suoi fogli avessero la piega giusta, e la sua cera cadeva proprio nel posto preciso -"
- 14 COSE DA FARE E NON FARE NELLO SCRIVERE UNA LETTERA
- COME RIFERIRSI PER LETTERA AI VARI MEMBRI DELLA SOCIETA'
Scrivere lettere come svago Esatto, scrivere lettere era una delle principali attività dei vari Mr, Sir o Lord X e delle varie Miss, Mrs, Lady Y, non era solo una necessità ma uno svago e un dovere sociale scrivere regolarmente ad amici e parenti, raccontando indifferentemente i pettegolezzi, le novità e i nuovi arrivi in città/paese, le caratteristiche del proprio innamorato o la tendenza del cielo ad essere sereno o nuvoloso. C'erano poi le lettere clandestine, quelle fra innamorati segreti, che in genere venivano recapitate a mano senza mittente per mano di un servitore alla porta di servizio di casa dell'altra, dove al segnale convenuto veniva ad aprire la cameriera personale della Signorina cui consegnava personalmente la missiva, e faceva la strada inversa con la risposta in seno. I servitori, in pratica, facevano le veci degli abbandonati piccioni viaggiatori :)
"Woman writing a letter" Gerard Borch
James Hayllar
"Penning a letter" George Kilburne
Anche gli uomini scrivevano molte lettere, e ricordiamo a questo proposito la scena di Orgoglio e Pregiudizio in cui Darcy si trova in salotto con Elizabeth, Bingley e Caroline e si siede allo scrittoio per rispondere alla sorellina Georgiana.
Tipi di lettere
Esistevano varie tipologie di lettere: di scuse, di presentazione, di fecilitazioni, d'amore, d'amicizia, d'affari, d'invito.
Le lettere di presentazione, che venivano mandate prima di un incontro formale ad esempio ad una famiglia che si è appena trasferita in città, dovevano essere brevi e includere, oltre alle generalità del mittente, anche una frase di cortesia con cui si esprimeva il piacere di poter fare la reciproca conoscenza. Se il destinatario era interessato, contattava la persona entro 24 ore.
Le lettere o biglietti di congratulazioni o condoglianze erano brevissime, si limitavano allo scopo primario per cui venivano mandate ed erano ricevute solo da parenti e amici intimi. Preferibilmente dovevano espimere reali sentimenti, e difficilmente erano formali, come invece potevano benissimo essere le altre.
Lettere e biglietti d'invito li considereremo a parte...
Le lettere d'amicizia erano informali, contenevano naturalmente argomenti d'interesse comune e generalmente si riceveva risposta entro brevissimo tempo, così che le relazioni sociali rimanessero ben salde. Ricordiamoci che non potevano comunicare in altro modo a distanza. Potevano essere firmate con il nome proprio.
Le lettere d'amore erano naturalmente le più informali, potevano essere profumate quelle femminili, non dovevano contenere cause d'imbarazzo per mittente o destinatario e in genere erano firmate con il nome proprio, o addirittura le proprie iniziali se clandestine. Esprimevano i sentimenti più sinceri e profondi, come i falsi complimenti degli arrampicatori sociali.
Le lettere d'affari erano brevi, andavano dritte al punto, e mantenevano tono e scrittura più chiara e semplice possibile così da non causare fraintesi.Questo tipo di lettere includono richieste di denaro, di impiego e di particolari favori. Non dovevano cominciare con scuse o giustificazioni.
Irene