La letterina di Natale ora si scrive con le App.

Creato il 22 dicembre 2014 da Freeskipper
di Alessia Chinellato. I numeri parlano chiaro. Saranno 10 milioni gli italiani che compreranno i regali di Natale on-line. Il giro d’affari - in continua crescita - è vertiginoso, circa 2.5 miliardi di euro (fonte: Ansa). Gli acquisti spaziano dai prodotti per lo sport a quelli di bellezza, passando per viaggi e abbigliamento. Una volta si scriveva la lettera a Babbo Natale adesso si compila una wishlist.
La App esiste già da un pò, l’ha inventata un’italiana e si chiama Wishtagger. Il funzionamento è semplicissimo: individuato un regalo che si vorrebbe ricevere lo si fotografa inserendolo in una lista con tutte le specifiche del caso, dalla marca alla georeferenziazione. Si condivide con gli amici, che possono essere anche taggati, cioè inclusi forzosamente nel meccanismo di conoscenza del prodotto. Si esprimono preferenze, si valutano le caratteristiche e si informa il mondo eterico dell’eventuale acquisto, evitando noiose duplicazioni. Trovare le migliori offerte su un singolo articolo? Basta scaricare le App relative ai volantini. In un mercato sempre più competitivo vince chi raggiunge il maggior numero di potenziali clienti, anche on line. Centrovolantini compara prodotti e prezzi, vagando tra oltre 400 dépliant differenti. Aggiornato in tempo reale, permette di realizzare delle economie notevoli, se ci si muove per tempo. MyVolantino e Mondovolantino ragionano con gli stessi principi e possono essere consultati anche off line: inviano, ove possibile, delle notifiche push su nuove offerte. Trovaprezzi, ennesima App gratuita, riconosce le migliori offerte - eolocalizzandole - e permette l’acquisto direttamente sul web, la condivisione della compera effettuata sul proprio social network di riferimento. Così ognuno saprà cosa abbiamo e dove lo abbiamo comperato. C’era una volta il Natale con l’attesa della Vigilia, il pacco con il fiocco rosso e l’ansia della sorpresa. Le mani tremanti, gli occhi fissi su qualcosa che potevamo solo immaginare. Ora, più banalmente, esterniamo pubblicamente i nostri desideri, nell’attesa che qualcuno li soddisfi. Il nostro privato sempre più sociale, i nostri gusti a incrementare un algoritmo che ci seziona l’anima, pingando tra colori e misure. Speriamo almeno che, soddisfatti, sapremo dire “grazie” di persona.

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