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La lezione di giornalismo di Scalfari: le notizie non vanno nascoste, vanno date in modo sommario e quindi impreciso

Creato il 17 giugno 2012 da Pausilypon

Nei giorni scorsi abbiamo assistito all'ennesima figuraccia del ministro Elsa Fornero che, invece di lasciare, dimettendosi dalla carica così maldestramente ricoperta, cospargendosi il capo di cenere per aver ostinatamente fissato da mesi in 65mila contro ogni evidenza il numero degli esodati a fronte di un dato appena diramato dall'INPS che ne quantifica addirittura 6 volte tanti (390mila), ha deciso addirittura di raddoppiare, arrivando a chiedere le dimissioni del presidente dell'Inps, Antonio Mastropasqua, reo di aver fatto pubblicare le cifre reali del fenomeno: "E' grave l'episodio riguardante l'uscita dei numeri sull'entità degli esodati. Se l'Inps facesse parte di un settore privato, questo sarebbe un motivo per riconsiderare i vertici".

Invece di fare pubblica ammenda per la cantonata presa ha soggiunto: "Sono usciti dei documenti che contengono numeri parziali e non spiegati, e questa non è mai una bella cosa. Il ministero non ha mai voluto dire che i numeri non debbano essere dati: io dico soltanto che quelli sono parziali e non interpretati. E allora - ha proseguito -dare dei numeri così, su questioni che interessano molti italiani è molto improprio e deresponsabilizzante. Quindi questo è un episodio grave".

Non siamo i soli a ritenere, un po' come scriveva l'Economist ai tempi di Berlusconi, che il ministro Fornero sia unfit for office.

In soccorso del ministro inopinatamente scende in campo proprio Eugenio Scalfari, il fondatore di Repubblica che nell'odierno domenicale, prima sembra prenderne le distanze: "[...]cifre il cui ordine di grandezza è comunque fortemente superiore a quanto finora ha previsto il governo"; ed ancora: "Ciò che il ministro dovrebbe fare ora con la massima urgenza è di chiarire e indicare cifre certe rinnovando l'impegno alla loro copertura nella data corrispondente allo scatto della 'tagliola'".

Poi sorprendentemente conclude: "Che la pubblicazione del documento Inps abbia acceso un incendio di rabbie aggiuntive è un fatto incontestabile che poteva essere evitato non nascondendo le notizie ma dandole in modo sommario e quindi impreciso."

Grande lezione di giornalismo del decano di Piazza Indipendenza: le notizie non vanno nascoste, piuttosto vanno date in modo sommario e impreciso.

A sostegno del ministro, Scalfari aveva in precedenza usato un argomento non solo sbagliato ma pericoloso.

A proposito della mozione di sfiducia personale presentata da Lega e Idv contro il ministro, egli sostiene: " La mozione non considera che una copertura preventiva di un debito dalle cifre ancora incerte iscrive quella posta passiva nella contabilità nazionale "sopra la linea", il che significa che va ad aumentare ulteriormente l'ammontare del già gigantesco debito pubblico."

A parte il fatto che da parte dello Stato riconoscere oggi un diritto che maturerà a suo tempo a favore di coloro che sono costretti dalle aziende a lasciare il lavoro in via anticipata mentre la riforma delle pensioni ne sposta in avanti di 5-7 anni la meta previdenziale, non solo è necessario ma è sacrosanto, per evitare di tenere centinaia di migliaia di famiglie sulla corda.

Ma forse Scalfari e il suo governo dei tecnici a queste quisquilie non ci badano, abituati come sono a vivere in mezzo agli agi.

C'è poi soprattutto una considerazione tecnica da fare, cioè che un impegno di spesa previsto per il medio-lungo termine non aumenta ipso facto l'attuale debito pubblico, come egli fa credere.

E ammesso e non concesso che ciò avvenga, il suo suggerimento rappresenterebbe l'ennesima misura da finanza creativa, proprio come ai tempi di Berlusconi e Tremonti: nascondere le spese tra le pieghe di bilancio, tanto per ingannare la Merkel e l'UE.

Un ragionamento balzano che speriamo non giunga agli occhi dei tedeschi; i quali, non è un mistero, non nutrono grande considerazione per la nostra classe dirigente e che dei conti pubblici italiani finora hanno sempre diffidato.

Figuriamoci se leggono la difesa di Scalfari per la Fornero quando, senza troppi giri di parole, fa capire che il ministro, con la scusa della gradualità dell'esodo pensionistico, ha fatto bene ad occultare le cifre!


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