La libertà guida il popolo

Creato il 21 maggio 2014 da Artesplorando @artesplorando

Eugene Delacroix, la libertà che guida il popolo

Oggi vi presento un dipinto dall'impatto potente! un'opera che ha da raccontare una storia!
La rivoluzione del 1830 nasce dalla cocciutaggine di Carlo X, l'ultimo dei fratellini del decapitato Luigi XVI a salire sul trono di Francia, quando muore Luigi XVIII nel 1824. Sostenuto dal partito degli ultra monarchici si scontra con i liberali e con l'Assemblea  dei deputati dove questi hanno conquistato la maggioranza. Il re scioglie le Camere e sospende la libertà di stampa. La ribellione è immediata, prima tra i giornalisti, poi tra i deputati e dal 27 luglio in poi nel popolo che s'innalza in una vasta insurrezione capace di cacciare l'esercito lealista in poco meno di due giorni.Delacroix racconta l'evento con un dipinto di grandi dimensioni che diventa nei secoli successivi una icona mondiale della libertà dei popoli. Delacroix è allora considerato il capofila dei romantici e il dipinto ha tutti gli assunti dell'antiaccademismo. Il gesto vigoroso e convinto delle pennellate è travolgente. I dettagli sono spesso resi con geniale realismo e con un solo colpo di colore, anche se questo realismo ha un solo colpo di colore, anche se questo realismo ha un non so che di improbabile, quando i morti sono nudi, ma con le calze, trucco forse necessario a evitare di mettere in primo piano le unghie dei piedi che tanto piacevano a Caravaggio. I colori dominanti sono ovviamente il rosso, il bianco e il blu. L'opera viene realizzata in due mesi sul finire dell'anno della rivoluzione e presentata al pubblico l'anno successivo. Non piace a tutti, sopratutto a chi preferisce alla versione popolare e proletaria quella borghese della rivolta. Il "Journal des artistes" dell'8 maggio 1831 scriveva: "Il signor Delacroix ha dipinto la nostra bella rivoluzione con fango". Ha vinto però Delacroix: il re costituzionale gli acquistò il dipinto per la bella somma di 3000 franchi oro e fu esposto successivamente, sotto il Secondo impero di Napoleone III, alla Esposizione Universale parigina del 1855, che succedeva a quella inglese del Crystal Palace del 1851.