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La Libia porta al 2% le azioni in Finmecannica:gli accordi con la Libia funzionano.

Creato il 22 gennaio 2011 da Mirtus

La Libia porta al 2% le azioni in Finmecannica:gli accordi con la Libia funzionano.Il rapporto di amicizia instaurato tra Italia  e Libia negli ultimi 3  anni è diventato stabile e portatore di sviluppi interessanti per la nostra economia. Di ieri la notizia che la presenza del fondo libico LIA in Finmeccanica è salito al 2 %, dopo avere realizzato vari accordi con società italiane. Nel luglio del 2009, Finmeccanica e Libya Africa Investment Portfolio, il fondo di investimento posseduto da Lia, hanno costituito una joint venture paritetica per una cooperazione strategica nei settori dell’aerospazio, trasporti ed energia. Inoltre, Finmeccanica si è aggiudicata numerosi contratti in Libia attraverso le sue controllate, come Ansaldo Sts e Selex Sistemi Integrati. Nel campo dell’elicotteristica, AgustaWestland ha messo in piedi un sistema industriale di manutenzione e assemblaggio tramite la Liatec. La nostra presenza in africa non è finita qui, tanto è vero che troviamo dall’Eni a Finmeccanica, fino ai grandi costruttori, tra tutti Impregilo e Italcementi. La Libyan Investments Autorithy (Lia) ha portato la propria partecipazione in Unicredit al 2,594%, facendo così lievitare l’intera compagine libica oltre il 7%, visto che la Banca Centrale Libica e la Libyan Arab Foreign Bank sono insieme titolari del 4,613%. La presenza libica in Italia nel calcio è di vecchia data. La Libyan Arab Foreign Investment Company (Lafico) detiene il 7,502% della Juventus. Della quota in Fiat, invece, non si sa nulla dall’agosto 2006, quando Tripoli scese sotto il 2%. Voci di interesse libico anche per l’acquisto della As Roma. Interessi libici sono presenti anche in Retelit, la società costituita nel 2007 e che ha successivamente vinto l’asta per il Wi Max nelle regioni del Nord Italia. La quota in mano alla Lafico è attorno al 15%. TV – La Laftitrade, finanziaria del Colonnello, e la Fininvest sono presenti con quote rispettivamente del 10% e del 22% nel capitale della società di produzione e distribuzione cinematografica Quinta Communications, fondata da Tarak Ben Ammar. La “voce” più importante è relativa all’Autostrada sulla costa mediterranea della Libia. Nel settore la Lybian Development Investment Co si è associata con Impregilo nella Impregilo Lidco. Anche il lussuoso hotel Al-Ghazala, che sorgerà nel centro di Tripoli, sarà ‘made in Italy’: i lavori sono stati assegnati al gruppo Trevi. Di antica data sono poi i rapporti con l’Eni, che ha di recente annunciato l’intenzione di investire in Libia 25 miliardi di dollari. Quindi da questi dati possiamo dare atto al governo attuale di essersi mosso bene, andando a chiudere una ferita storica con il popolo libico e allo stesso tempo sfruttando economicamente un valido alleato nel mediterraneo.

Valerio Orlando


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