Alzi la mano chi non ha sognato per un giorno - e forse ben di più! - di aprire una libreria, vivere in mezzo ai libri, di annusare il profumo della carta stampata per professione. Ne vedo uno là in fondo, ma forse non ha capito la domanda.
Questa favola ci racconta la storia di una libreria, di una libraia inaspettata, di libri con un'anima, di spiritelli un po' dispettosi ma con una missione altissima, di letture ad alta voce, oltre che di cuori spezzati, di tradimenti, di incontri ai confini della realtà, e di una consapevolezza data per perduta.
Una storia piena di immaginazione, sicuramente originale, sofisticata, che a volte scade un po' nel sentimentalismo e nel romanticismo ostentato, ma che tutto sommato tiene la barra al centro per una narrazione efficace e coinvolgente.
Una delle cose più stuzzicanti è anche questa fotografia della comunità indiana negli States, della loro contaminazione occidentale all'ombra di una forte tradizione mai abbandonata.
Il messaggio, in termini letterari, è chiaro: leggiamo, leggiamo il più possibile, e tutto quello che ci piace. Ma con un'unica accortezza: non dimentichiamoci dei classici, dei libri che hanno fatto la storia della letteratura mondiale. Per non perdere memoria, e per continuare ad assaporare il bel scrivere (e leggere).