Un gabinetto delle fantasie, una fonte di conoscenza, una collezione di testimonianze del passato
e del presente, un luogo per sognare… Una libreria può essere tante cose.
Ovviamente può essere, banalmente,
un magazzino di opere stampate a scopo commerciale.
Ma chi si sofferma proprio su questo aspetto,
della molteplice essenza di una libreria, può sperimentare epifanie di
tutt’altro genere, decisamente più sensuale.
Mai e poi mai una neolaureata in economia aziendale come Valerie si sarebbe immaginata di ritrovarsi a gestire una vecchia, antiquata libreria dal nome impronunciabile come la “Ringelnatz & Co.”. Bella sorpresa le ha fatto sua zia Charlotte! Scomparire dal giorno alla notte, senza dire niente a nessuno, dopo aver lasciato dieci euro in cassa e un bigliettino sul tavolo della cucina… “Sarà mia nipote Valerie a occuparsi di tutto“. Occuparsi di tutto?! Del parquet logoro o delle pile di volumi polverosi che si innalzano come giganti davanti alle finestre, impedendo alla luce di filtrare? Oppure dei tavolini traballanti, dei tendaggi di velluto liso e del registratore di cassa che sembra uscito da un film degli anni Trenta? Occuparsi, insomma, di quel “posto antidiluviano”? Lei? Forse poteva essere l’aspirazione di una vecchietta mite e solitaria come Charlotte, che si era cucita addosso quella libreria come un vecchio, elegante vestito sdrucito. Valerie, però, è giovane, pragmatica e sogna un arrembante futuro come consulente di una multinazionale scandinava. Per questo ha deciso di mettere in vendita la “Ringelnatz & Co.”. Peccato che Valerie ignori il potere di un bel libro e il piacere di ritagliarsi del tempo per se stessa.
Un libro godibile, che apre, attraverso la libreria e i suoi libri, le porte a speranze e nuove opportunità. Un’autentica dichiarazione d’amore per i libri che passa al lettore pagina dopo pagina. E una piccola nota a piè pagina: il romanzo cattura bene l’essenza della libreria come punto d’incontro di persone, gusti, stili, nazionalità. La libreria è un mondo che racchiude il mondo. E “piazza” di incontri inaspettati che arricchiscono proprio perché i libri aprono gli orizzonti.