La linea obliqua, di Andrea Vaccaro

Creato il 02 ottobre 2015 da Estropico
In attesa di risolvere una serie di problemi tecnici con Estropico.org, pubblico qui un estratto del gia' segnalato La Linea Obliqua (e appena possibile pubblichero' anche sul sito, dove merita di apparire). Come ho gia' detto nella segnalazione di cui sopra, si tratta di un libro dedicato al rapporto dinamico fra tecnologia e religione. La Linea Obliqua sara' di particolare interesse per i transumanisti cristiani, ma anche per chi monitori l'evoluzione del rapporto fra transumanesimo e religioni. La Linea Obliqua, sul sito dell'editore. LA LINEA OBLIQUA (alcuni pensieri/aforismi dal cap. 1) 17. Ted Peters, Progress and Provolution. Evoluzione dell'evoluzione.
I più avvertiti osservatori dei fenomeni storico-culturali della contemporaneità concordano: stiamo scorrendo dall'evoluzione darwiniana (dal passo lento) alla designer evoluzione (nano-bio-info tech, dalla crescita esponenziale). 
Evoluzione = traduzione in lingua secolarizzata di “divinizzazione”. (Il progresso ascensionale fino alla meta non sarà, però, lineare: si potrebbe dire che alla fine ci saranno degli anelli mancanti, così come ci sono all'origine).
Si dice che l'emergenza della vita dalla materia o del pensiero dalla vita avvenga all'interno del “contenitore evoluzione”. Anche il “contenitore evoluzione”, tuttavia, è coinvolto in un processo di emergenza. E' più difficile da rendere per immagini, ma anche l'evoluzione evolve.
E' come nell'emergere dalla vita sensibile della vita razionale (o pensante). La differenza tra anima sensitiva e anima razionale sta nella libertà d'azione o possibilità di scelta. Allo stesso modo per l'evoluzione, la differenza tra evoluzione darwiniana ed designer evoluzione sta nella libertà d'azione.

Un'evoluzione svincolata dal Caso e/o dalla Necessità e capace di agire in nome della Libertà. E subito brilla l'enormità del pericolo e la meravigliosa enormità dell'Evento. 20. Da quando la tecnologia (il sacramento della tecnologia) si è insediato stabilmente nel nostro mondo è tutto un miracolo, tutto sopra-naturale e sopra-umano. 23. Miracoli. Qualcuno proclama e qualcuno teme che la tecnologia possa prendere il posto della religione perché la tecnologia realizza alcuni “cambiamenti” che tradizionalmente erano attribuiti ad un intervento divino.

Quali sono i miracoli più famosi della Bibbia? Far nascere bambini da donne anziane o sterili, far nascere bambini senza contatto carnale, curare vari tipi di malattie, far vincere le guerre al popolo d'Israele … Ebbene, adesso anche la tecnologia riesce a realizzare questi tipi di interventi, permettendo all'essere umano di fare quello che un tempo poteva fare solo Dio.
Deduzione malevola: la tecnologia farà sparire la religione.
Deduzione benevola: la divinizzazione dell'essere umano comincia a dar segno di sé. 24. Si è predicato per secoli la divinizzazione dell'essere umano e adesso che se ne intravedono i primi, propedeutici e incoativi segni non si riconoscono. Ancor più frequentemente essi vengono interpretati come fenomeni di natura opposta. 42. Se la tecnologia è, in qualche modo, componente essenziale di “essere umano” (l'essere umano diventa tale con il fuoco o la ruota …), se la tecnologia è componente essenziale di “cosmo umanizzato (quindi divinizzato)”, allora la tecnologia ha essenzialmente qualcosa a che fare con la divinità. 48. La tecnologia è una specie di emanazione divina, che non va rarefacendosi o dissolvendosi nel corso del tempo o dello spazio, piuttosto va intensificando il suo effetto. Tanto da far pensare ad un percorso circolare che è vicino al ritorno alla Fonte. Prossimità del reditus. 49. La tecnologia è la vera entità teandrica.
L'essere umano è divino (divinizzato), ma solo potenzialmente.
Il Logos si è incarnato (andronizzato), ma solo temporalmente.
La tecnologia è l'entità attualmente teandrica: donata dal divino-fatta emergere dall'essere umano. 50. Dio ha scritto due libri: la Natura (di galileiana certificazione) e la Sacra Scrittura (tramite ispirazione).
Un terzo, si potrebbe dire, è in via di stampa (o in corso di scrittura): la tecnologia.
Cominciamo a leggerlo secondo questo canone. 51. La tecnologia è il terzo libro di Dio, dopo la Natura e la Sacra Scrittura. E, vedendo il passo esponenziale della sua crescita, sembra che si stia spazientendo per portarlo a termine. 52. Notare la gradualità dell'azione divina: il primo libro (la Natura), Dio lo ha scritto tutto da solo; il secondo (la Sacra Scrittura) con una rarefatta partecipazione umana; il terzo (la Tecnologia) con uno spazio sempre maggiore concesso all'essere umano.
La chiusura del cerchio sarà quando l'umano farà tutto da solo. Il che significherà che Dio avrà fatto, di nuovo, tutto da solo, perché l'umano sarà divinizzato e sarà tutto in Uno. 68. Christopher Hook, The Techno Sapiens Are Coming: i tecno-sapiens rappresenteranno ancora l'immagine di Dio?
Risposta caustica quanto la domanda: no, la rappresentavano meglio i gibboni semipelosi che sbranavano la carne cruda, si accoppiavano come animali e grugnivano anziché digitare! 69. Virtuale, digitale, informazionale: vie di spiritualizzazione, quantomeno di de-materializzazione. 90. Branislaw Szerszkynski, Nature, Technology, and the Sacred: “Le trasformazioni del sacro sono culminate nella fede di una salvezza intra-mondana attraverso la tecnologia”.
Verifica semplice: conosciamo qualcuno – anche uno soltanto – che dichiari di credere che la tecnologia conduca all'immortalità e all'amore eterni e alla beatitudine delle anime (questo infatti, grosso modo, significa salvezza)?
Due considerazioni sull'affermazione di Szerszkynski: a) è altamente offensivo, per chi abbia sensibilità nei confronti del sacro, sentir dire che il sacro è stato ereditato dalla tecnologia; b) è decisamente non gradita dai tecnologi l'idea di essere i successori dei sacerdoti e simili. 
A cosa giova, allora, un'affermazione del genere? 104. Il quadro grandioso della tecnologia: miliardi di esseri umani che, nel loro piccolissimo, cercano di migliorare questa realtà, trasformandola in una realtà migliore, nell'orizzonte innato di una realtà perfetta. Un quadro divino. 105. Sostenere che la tecnologia non abbia un’essenza divina perché c’è stata l’atomica è come sostenere che la Chiesa non abbia un’essenza divina perché ha fatto le crociate o imbastito la santa Inquisizione. Hiroshima è anche il luogo dove la tecnologia (la sua essenza, lo Spirito Santo) è stata crocifissa. 108. Ted Peters, Cloning Shock: A Theological Reaction: dinanzi alle nuove tecnologie (biotecnologie ec.), la tipica risposta del conservatorismo religioso recita: “noi diciamo no!” e aggiunge: “diciamo no perché Dio dice no!” (riferimento a Peter More di Babel's Shadow).
Sulla tecnologia e l'immagine della Torre di Babele: quanto è inammissibile per l'ebraismo antico – la “bestemmia” secondo cui Dio si possa fare essere umano e preannunci (seconda bestemmia) che l'essere umano potrà diventare come Dio – è la peculiarità del cristianesimo. 131. William Sim Bainbridge, The Transhuman Heresy: “gli esseri umani potrebbero diventare come dei e mettere la religione convenzionale out of business”.
E' lo stesso schema logico di: potrebbe venire il Messia e mettere le profezie out of business; potrebbe venire il regno e mettere la Chiesa out of business.
Esiste una differenza dirimente tra “compiere una promessa” e “porre una promessa out of business”. Bainbridge aggiunge: “occorre prevenire ciò!”. Ancor più paradossale, come se la Chiesa si impegnasse a prevenire l'arrivo del regno. 133. Matthew Eppinette, Human 2.0: “La finitezza è un aspetto non fuggibile del corpo umano”. Principio teologicamente corretto, ma da completare: “... finché non si vede l'approssimarsi del regno”. 149. Il rilievo contro gli sviluppi tecnologici esagerati rispetto allo sviluppo morale che dovrebbe sovrintenderli ha talvolta la forma di un'ordinata non troppo elevata che accusa l'ascissa di allargare troppo la sua estensione.