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Quale e’ il ruolo della tecnologia all’interno del Disegno divino sul mondo? E’ possibile associare le parole ’Dio’ e ’tecnologia’ in un qualche tipo di proposizione significante? E se la teologia e’ incapace di elaborare questo nesso non rischia di lasciare la tecnologia orfana di ogni paternita’ spirituale e in balia delle sole ideologie? Dopo un esordio sulla filosofia novecentesca e sulle interpretazioni cristiane del mito di Prometeo, la riflessione proposta dall’autore si inserisce in un percorso teologico piu’ tradizionale, con un’analisi minuziosa dei testi del concilio Vaticano II e di altri piu’ recenti documenti del magistero, recuperando le acquisizioni delle cosiddette ’teologia delle realta’ terrestri’ e ’teologia della storia’. Un capitolo e’ dedicato al confronto con alcune figure della cultura filosofica e teologica contemporanea particolarmente impegnate nella comprensione del fenomeno tecnologico, da Tanzella-Nitti a Barrajon, da Severino a Galimberti, da Cole-Turner a Kelly.
Note sull'autore: Andrea Vaccaro, docente all’Istituto di Scienze Religiose Galantini di Firenze, e’ vicedirettore della Scuola di Teologia della diocesi di Pistoia. Collaboratore di Avvenire, Rassegna di teologia, Vita e pensiero, Quaderni di semantica e Sapienza, con EDB ha pubblicato Perche’ rinunziare all’anima? La questione dell’anima nella filosofia della mente e nella teologia (22002) e L’ultimo esorcismo. Filosofie dell’immortalita’ terrena (2009). Tra le sue pubblicazioni piu’ recenti: Bit Bang. La nascita della filosofia digitale, con Giuseppe O. Longo (Apogeo, 2013) e Il dogma del paradiso (Lup 2006).