Talvolta, quando poggio la mano sul petto dei miei bambini che dormono, resto ferma a pensare che quel calore delicato, quello scorrere di sangue tiepido dentro a reticoli leggeri ed azzurri, quel pulsare ritmico dei loro cuori, quella trama sottile e trasparente della loro pelle bianca, quel fragile equilibrio fra respiro ed aria pulita, creano una linea sottile, troppo sottile, fra la gioia ed il dolore.
Questo indugiare della mia mano nell'incavo dei loro pancini prominenti, che salgono e scendono in un commovente gioco di tempi perfetti, mi sconvolge ed atterrisce.
Quanto sono assurdamente vicini il benessere e la paura, il fluire preciso e l'intoppo, la fame e la sazietà, il sonno ed il risveglio, la serenità e l'angoscia più nera.
I territori dell'Uomo sono tutti ad un passo l'uno dall'altro, raggiungibili in punta di dita, al mutare anche di un solo, impercettibile alito di vento.