Ecco, vi spiego, ho finalmente deciso di prendere moglie e di intraprendere una corte regolare ma educata a una vedova italiana appena arrivata qui a Stoccolma. Ma ho un'immensa paura, parlandole come ho sempre parlato, quella di apparire "démodé" nel mio linguaggio e volevo sapere da voi che vivete in Italia se ancora si usano queste parole: "natiche", "pudenda" e "didietro". Pensate invece che mi debba aggiornare e adeguare? Insomma, aiutatemi a non fare delle brutte figure.
Ah, a quella lista volevo aggiungere "susina": si usa ancora "susina"? Ai miei tempi andava forte la parola "susina". Nei bar, per esempio, i maschi, parlando della loro dirimpettaia, dicevano ammirativi: "C'ha una susina, quella!"
La peschettina poi ai miei tempi era una parola a luci rosse! C'era addirittura una casa chiusa che aveva per insegna "La gloriosa peschettina". Ci andavamo tutti in massa tanto era forte il richiamo! È vero quanto si dice che in passato ci si divertiva con poco o niente. C'era poi un'espressione che era il massimo: "Signora, lei ha un delizioso spaccanapoli!" Si usa ancora "spaccanapoli"? A proposito: Stoccolma sta in Norvegia o in Danimarca?