Buongiorno a tutti, nuovo appuntamento con la dottoressa Maria Giovanna Roio logopedista che risponde alle vostre domande sul linguaggio dei bambini.
Mio figlio di 27 mesi gesticola ma non parla!
Buongiorno dottoressa,
le scrivo perché al momento siamo molto preoccupati in casa: nostro figlio di 2 anni e 3 mesi non parla o parla molto poco e a fatica… Le spiego meglio: pur frequentando il nido da più di un anno, comunica con i gesti e la mimica facciale… ha un viso molto espressivo, quindi tutti noi capiamo quali sono i suoi bisogni e tendiamo ad accontentare le sue richieste gestuali. Nei momenti di vacanza e relax proviamo a spronarlo a parlare, ma lui si rifiuta o dice alcune parole (per noi) senza senso. Lui capisce tutto quello che gli diciamo, è molto vivace e intelligente, ma sembra non voler partire con il linguaggio… Cosa possiamo fare dottoressa?
Risposta della dottoressa Roio Maria Giovanna:
Buongiorno, prima di tutto ricordo che ogni bambino sviluppa il linguaggio con tempi e modalità diverse da caso a caso: ci sono bambini che partono tardi con il linguaggio e altri invece più precoci, non per questo necessariamente i primi saranno destinati ad avere disturbi di linguaggio. In questi casi bisogna cercare di non farsi prendere dall’ansia, ma nemmeno sottovalutare le difficoltà linguistiche del proprio bambino. Consiglio sempre una visita specialistica dal logopedista che, vedendo il bambino, potrà fornire indicazioni più specifiche ed approfondite.
Intanto scopriamo insieme cosa è possibile fare a casa in presenza di un ritardo di linguaggio:
1. Rendete ‘piacevole’ il linguaggio per vostro figlio: il bambino, crescendo, deve scoprire che alla comunicazione linguistica si associano sensazioni positive… sorridete e parlate con lui mentre gioca, fategli complimenti verbali (“Come sei bravo!”), fategli semplici domande su quello che più gli piace. Questo aumenterà il senso di sicurezza di vostro figlio e lo stimolerà alla comunicazione verbale molto più di un “Ripeti, dai, dillo bene!”
2. Non accontentate sempre le sue richieste gestuali: attendete sempre un commento di tipo verbale, anche se errato… in tal caso non correggetelo direttamente (altrimenti i suoi sforzi saranno mal ripagati), ma ripetete voi stessi ciò che voleva dire, riformulando correttamente la frase o la parola.
3. Rendete il linguaggio un momento appagante di condivisione: leggetegli semplici libricini prima dell’addormentamento (magari dei piccoli libri pop-up o con finestrelle da aprire che possano suscitare interesse); cantategli ninna-nanne, conte e filastrocche; giocate insieme a “far finta di” (fare la pappa, la spesa, le faccende domestiche); imitate i versi degli animali e i rumori ambientali (muuuu, cococo, bum!: tutti suoni onomatopeici).
Questi sono i modi più semplici da attuare nel quotidiano per sviluppare concretamente il linguaggio nel bambino: seppur seguendo queste regole vedete che i miglioramenti si fanno attendere, non esitate ad effettuare una visita logopedica.
Se avete un dubbio da chiarire e volete fare anche voi una domanda alla nostra logopedista scrivete a info@modenabimbi.it.
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