Solo un assaggio per introdurre un romanzo che ha tutti gli ingredienti per essere considerato un autentico capolavoro, un romanzo perfetto fatto di personaggi cui ci si affeziona proprio per le loro umane imperfezioni. Un romanzo sull’amore, sulla maternità, sul senso di colpa, sulla guerra, sulla morte, sulla giustizia, ossia su ciò che è giusto o sbagliato.A volte si fanno cose, credendo di non nuocere agli altri. A volte le si fanno per egoismo. In altre si crede o si spera che nessuno verrà a saperlo …ma quanto si potrà sopportare il senso di colpa?Spesso si crede di vedere negli accadimenti della vita coincidenze o segnali che il destino ci manda.È sempre molto difficile prendere la decisione giusta e a volte si è davvero convinti di averlo fatto, cioè di agire nel bene. La miseria umana emerge con tutta la sua prepotente consapevolezza in questo romanzo, scritto per essere apprezzato, compreso, per far riflettere intimamente il lettore che ne subisce gli eventi, vedendo se stesso e il proprio agire in quello dei personaggi. Si resta anche conquistati ed affascinati dall’ambientazione del romanzo: l’Australia, fatta di oceano, luce e spazio. Il periodo storico è di poco successivo agli anni della Prima Guerra Mondiale.Ci sono due madri che soffrono ed un’unica figlia, vista sia come dono sia come proprietà. “Sono la figlia che hai sempre voluto. Adesso sei tu mia madre. E nessuno lo verrà a sapere.”C’è un uomo che vuole fare sempre la cosa giusta, perché ne ha viste troppe sbagliate.
Voi, l’avete letto? Vi è piaciuto?Fino a dove si può spingere il desiderio di maternità di una donna? C’è disperazione più grande per una donna di non riuscire ad essere madre?I figli sono di chi li partorisce o di chi li cresce?È giusto ferire un’altra persona per proteggere qualcuno che ami?Può essere che a volte chiamiamo amore quella che in realtà è una forma di egoismo?Che cosa può essere giusto o sbagliato tentando di fare il bene dei bambini?