La luce sugli oceani di M.L.Stedman

Creato il 27 maggio 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

M.L.Stedman

M.L.Stedman è nata e cresciuta in Australia occidentale e ora vive a Londra.
La luce sugli oceani è il suo primo romanzo.

Sito Ufficiale: La Luce sugli Oceani
Fan Page: La Luce sugli Oceani/FB

 

Titolo: La Luce sugli Oceani
Autore: M.L.Stedman
Serie: //
Edito da: Garzanti
Prezzo: 17,60 €
Genere: Romanzo,Narrativa
Pagine: 380 p.
Voto:

Trama: Isabel ama la luce del faro tra gli oceani, che rischiara le notti. E adora le mattine radiose, con l’alba che spunta prima lì che altrove, quasi quel faro fosse il centro del mondo. Per questo ogni giorno scende verso la scogliera e si concede un momento per perdere lo sguardo tra il blu, nel punto in cui i due oceani, quello Australe e quello Indiano, si stendono come un tappeto senza confini. Lì, sull’isola remota e aspra, abitata solo da lei e suo marito Tom, il guardiano del faro, Isabel non ha mai avuto paura. Si è abituata ai lunghi silenzi e al rumore assordante del mare. Ma questa mattina un grido sottile come un volo di gabbiani rompe d’improvviso la quiete dell’alba. Quel grido, destinato a cambiare per sempre la loro vita, è il tenue vagito di una bambina, ritrovata a bordo di una barca naufragata sugli scogli insieme al cadavere di uno sconosciuto. Per Isabel la bambina senza nome è il regalo più grande che l’oceano le abbia mai fatto. È la figlia che ha sempre voluto. E sarà sua. Nessuno lo verrà a sapere, basterà solo infrangere una piccola regola. Basterà solo che Tom non segnali il naufragio alle autorità, così nessuno verrà a cercarla. Decidono di chiamarla Lucy.

Recensione
di CriCra

 Abbiamo sempre una scelta. Ognuno di noi ce l’ha.

Sublime, avvolgente, trascinante. Questi sono solo una minima parte degli aggettivi che potrei usare per esprimere appieno quanto questo libro mi sia piaciuto, mi abbia coinvolta e mi abbia fatto emozionare fino alle lacrime.

La Luce sugli Oceani è il libro con cui M.L.Stedman ha esordito a metà del mese di Settembre 2011 nelle librerie di paesi come Inghilterra, America, Francia, Germania, Spagna e molti altri, iniziando ad aggiudicarsi prestigiosi premi letterali e la rincorsa, alla fine dello stesso anno, al rilancio di offerte cinematografiche per la realizzazione di un film. E finalmente, nel mese di maggio di quest’anno, arriva anche qui in Italia ed è subito un grande successo, sulla bocca di lettori e testate giornalistiche come “Il Corriere della Sera” e “La Stampa”. 

Attraverso le sue parole, l’autrice ci introduce in uno scenario pittoresco e affascinante nel suo insieme. Siamo a Janus Rock una minuscola isola con il suo Faro a far da guida alle navi di passaggio, a pochi chilometri dalle coste australiane, nel mezzo tra l’Oceano Indiano e quello Australe, sulla quale vivono gli unici due suoi abitanti, Tom & Isabel, i protagonisti principali di quest’avventura che accompagna il lettore attraverso scenari di una terra meravigliosa e selvaggia come l’Australia, ricca di paesaggi multiforme, vegetazione rigogliosa e meravigliosi scorci sugli oceani da cui è bagnata.

Janus Rock era una distesa verde di poco più di due chilometri quadrati.
Il faro si ergeva solido nel centro con intorno, ai suoi piedi, la casetta del guardiano
e gli edifici annessi, intimoriti da decenni di venti sferzanti.

Come la stessa trama ci anticipa, Tom e Isabel un giorno di aprile trovano sulla spiaggia il relitto di una barca, sulla quale un uomo giace oramai morto e, avvolta in un maglione fradicio di acqua salmastra, una piccola neonata piange disperata, inconsapevole di divenire da quel momento fonte di grande gioia ma contemporaneamente grande sgomento e disperazione.
Nella prima parte del libro, vediamo come l’autrice abbia dato largo spazio ad una lunga introduzione a ritroso, nel passato di Tom e di Izzy, per farci conoscere chi sono, le loro esperienze e il loro incontro. Un viaggio nel tempo in cui veniamo a conoscenza di varie date importanti come quella del 16.12.1918 in cui Tom attraverso il Servizio Fari del Commonwealth riceve la carica di guardiano del faro. 

Tom è un uomo che ha sulle spalle un passato di ricordi violenti e cupi, come solo chi ha dovuto affrontare gli orrori della guerra e le sue scelte e conseguenze, sa cosa voglia dire. Un uomo chiuso e taciturno, che sta bene solo con se stesso e bene con gli altri solo quando è strettamente necessario.

..lui porta altre cicatrici. Deve continuare a vivere nella propria pelle,
la pelle di un uomo che ha fatto le cose che allora si dovevano fare.
Porta un’ombra diversa, che si allunga dentro di lui. 

Un uomo che, attirato dalle bellezze del mare, dalle onde e dall’abnegazione scrupolosa nel suo lavoro di guardiano incontra quella che per lui diventerà per sempre la sua luce del faro. Isabel diverrà la sua ancora nel porto, il suo salvagente nel mare dei ricordi.
Nelle parti iniziali della storia è bello sentire, attraverso la voce narrante di Tom che descrive alla sua novella sposa, tutti i dettagli tecnici inerenti al faro, le sue capacità, le sue funzioni meccaniche, l’importanza che ogni minimo strumento venga controllato, pulito scrupolosamente e tenuto pronto ad ogni evenienza di modo che non si vengano a creare incidenti che potrebbero mettere in pericolo le navi di passaggio, le quali fanno affidamento su quella luce splendente nella scura notte, per loro rappresentante vita e salvezza insieme.

La torre di pietra bianca si stagliava sul cielo color ardesia
come una stele di gesso, vicino alla rupe sulla sommità dell’isola.
Raggiungeva quasi i quaranta metri e Tom fu colpito non solo dal fatto che
era molto più alta degli altri fari dove aveva lavorato, ma anche dalla sua esile eleganza.

Nella seconda parte il libro riprende da dove il flashback di Tom e di Izzy aveva interrotto la storia. È sempre il 27 aprile del 1926, il momento in cui la bimba viene trovata, e a parlare adesso sono le forti emozioni di Isabel, una donna, anzi, una madre affranta da quel dolore così grande che nessuna mamma al mondo dovrebbe mai provare, tanto da spingere (come in questo caso, per lei e Tom) a fare un gesto al di fuori delle regole comuni che distinguono ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. 

E da questa scelta, lo svolgersi degli eventi vedranno le vite di Tom e Izzy intrecciarsi con quelle di altre persone che risulteranno essere di pari importanza per il destino e la vita della piccola Lucy, dispiegando davanti agli occhi del lettore toni intrisi di drammaticità che invece di rendere la storia pesante o lenta ne amplificano la sua bellezza interiore e la profonda spiritualità.
Una scelta che con il passare del tempo creerà forti scompensi: il ritorno di fantasmi dal passato, rimpianti e rimorsi di coscienza difficili da dimenticare o nascondere, che ci accompagneranno pagina dopo pagina per tutta la terza e ultima parte del libro.

Più passa il tempo e più tutto ciò che ho fatto mi sembra una follia.”
Tom si sentiva intrappolato in ogni singolo momento passato,
trattenuto in una morsa che acuiva sempre di più dentro di lui sensazioni fisiche
e rimorsi. Gli mancava il respiro. 

Questo libro è davvero un testo completo. Ogni cosa è descritta in maniera accurata e approfondita come i luoghi, gli scenari, i rumori e tutto ciò che ne fa da contorno. I personaggi poi sono posti tutti sullo stesso livello: nessuno ricopre un ruolo secondario, ad ognuno di loro è stato assegnato un posto speciale all’interno della storia, e con poche e semplici parole l’autrice ce li fa conoscere e ci fa apprendere le loro vite. 

Mi ha colpito molto la frase che l’autrice ha scelto per descrivere la sensazione che prova Tom quando sale per la prima volta sul faro di Janus Rock e si trova davanti agli occhi quello spettacolare panorama: “Gli sembrava di essere appeso al cielo, sospeso sopra la terra. Per un breve attimo si sentì al centro dell’infinito.” 

Credo che il personaggio di Tom sia il fulcro centrale del libro: tutto gira attorno a lui e alla sua storia, a ciò che era e a ciò che è diventato. Attraverso di lui, la tenerezza nei suoi gesti e nelle parole verso la sua amata, si percepisce il profondo rimorso per ciò che entrambi hanno potuto avere per così poco tempo e per come sarebbe potuto essere; si percepisce chiaramente la speranza per il futuro che potrebbe ancora dispiegarsi davanti a loro nel momento, inatteso e insperato, dell’arrivo della piccola Lucy. 

Devo ammettere che, man mano che procedevo con la lettura, avvertivo dentro di me come un leggero senso di inquietudine e di timore. Questo forse causato dal fatto che inconsciamente speravo in un epilogo che rispecchiasse al meglio le mie aspettative, essendo (ahimè) una lettrice che praticamente si immedesima profondamente (a volte anche un po’ troppo) con la storia che sta leggendo al momento, o magari, ancora più banalmente, perché talmente presa da questa lettura ho cercato di centellinare ogni singola pagina per ritardarne la fine. 

Mi sento in dovere, a questo punto, di consigliare la lettura di questo libro con tutto il mio entusiasmo: una storia che ha tutte le carte in regola per sembrare reale e molto spesso, in forme o dettagli quasi simili, se ne sente parlare sui giornali o alla TV; una storia che mi ha attirato verso la sua Luce e mi ha fatto capire ancora di più come il bene di una Madre sia superiore ad ogni ostacolo, anche se il suo cammino è irto di ostacoli e di lacrime versate. ♥


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