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La lunga estate torrida della Rizzoli: "Io ti guardo" di Irene Cao

Creato il 20 giugno 2013 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Stefania Auci Cari lettori (e lettrici), da poche settimane la Rizzoli ha sparato il suo best seller estivo. Romanzo impegnato? Roba da intellettuali? No. Memore del successo riscosso dalla Mondadori esattamente un anno fa con le 50 sfumature della James, la Rizzoli prova a replicare il successo con una trilogia scritta dall’autrice italiana Irene Cao, dalle atmosfere italianissime che vanno da una Venezia incantata e sensuale fino a Roma per concludersi a Stromboli, ai piedi di un vulcano simbolo di una natura vitale e selvaggia. Il primo volume si intitola Io ti guardo ed è oggetto della recensione di oggi. Gli altri due volumi sono in uscita, così da non fare attendere troppo le lettrici.

Questo per la cronaca non è il solo erotico che la casa editrice milanese ha sfornato in questo scorcio d’inizio estate: sugli scaffali esiste anche The Juliette society, della ben nota – per altri motivi – Sasha Gray. Summer is coming, gente… lunga estate torrida della Rizzoli: guardo Titolo: Io ti guardo Autore: Iren Cao Editore: Rizzoli

Collana: Max Pagine: 364 Prezzo: € 5,00 Trama: Se si potesse catturare il piacere, Elena lo farebbe con gli occhi. Ventinove anni, di una bellezza innocente ma sfacciata, non sa ancora cosa sia la passione. Il suo mondo è fatto di arte e colori, quelli dell’affresco che sta restaurando a Venezia, la città magica dove è nata. Fino a quando incontra Leonardo, uno chef di fama internazionale, che irrompe nella sua vita travolgendo ogni cosa: la storia d’amore appena nata con Filippo, l’idea che ha sempre avuto di sé e, soprattutto, il suo modo di vivere il sesso. Perché Leonardo, inquilino inatteso nell’elegante palazzo in cui lei lavora, è arrivato per schiuderle le porte di un paradiso inesplorato di cui solo lui possiede le chiavi. I segreti della cucina, della materia grezza che nelle sue mani si trasforma in estasi per il palato, non sono gli unici che conosce: Leonardo sa che il piacere è una conquista per tutti i sensi, ha una forma, un odore, un sapore. E guiderà Elena oltre i suoi limiti, fino al confine più dolce ed estremo dell’ossessione. Ma a una condizione: non dovrà mai innamorarsi di lui. Elena non ha scelta, può solo accettare il suo patto spietato e lasciarsi sedurre da quell’uomo dal passato oscuro, che sembra sfuggire al suo desiderio di legarlo a sé...

RECENSIONE Protagonista della storia è Elena, restauratrice schiva e votata al suo lavoro, circondata dall’affetto timido di Filippo, amico dall’università che stenta a dichiararsi. Accanto a lei Gaia, PR per vocazione e spirito libero, del tutto opposto alla protagonista. Durante un restauro in un lussuoso palazzo veneziano, Elena conosce Leonardo, chef internazionale, sexy quanto basta e carattere volubile, che ha il compito di occuparsi del lancio di un nuovo ristorante esclusivo, di proprietà del committente del restauro, Jacopo. Da qui la liason al calor bianco, condita – è il caso di dirlo – da cibo, alcool e momenti di grande pathos emotivo.

Queste le premesse. In verità, l’esordio di Irene Cao è assai meno hard di altri volumi che possiamo trovare in libreria e questo, a parere di chi scrive, è un merito. L’autrice, pur senza lesinare in scene sensuali ed erotiche, non ha abbassato il livello a quello di un porno di bassa lega ma ha saputo gestire la tensione cercando di dare uno spessore psicologico ai personaggi che è assente in altri libri di genere (ad esempio al soporifero Gabriel’s inferno) e creando un conflitto drammatico forte all’interno della protagonista, divisa tra l’amore rassicurante di Filippo e la passione carnale per Leonardo.

Le scene erotiche non sono numerose, cinque o sei in tutto, ma sono dosate bene, in un crescendo che alterna momenti di introspezione psicologica a descrizioni sensuali, rese con un linguaggio esplicito ma non volgare. Dunque un testo superiore alla media dei volumi di genere, almeno sotto quest’aspetto. Elena oscilla tra la paura e l’orgoglio, tra l’esaltazione e la vergogna. Fortunatamente, l’Autrice è riuscita a imbrigliare questi aspetti del carattere della protagonista evitando così di renderla una pazza schizofrenica, e ha reso bene l’idea del conflitto interiore. Anche Leonardo appare combattuto quanto basta, un personaggio capace di intrigare pur rimanendo negli stereotipi del bello e maledetto. Tuttavia, vi sono dei difetti che inficiano alcuni passaggi del romanzo, primo fra tutti il problema della ripetizione di alcuni concetti. Elena si lascia conquistare dalla passionalità anarchica di Leonardo ma nello stesso tempo la teme e soprattutto teme l’effetto che questa può avere nella sua vita e nella relazione con Filippo. Il rimorso, l’incertezza, i sensi di colpa affiorano a più riprese, e se magari possono essere giustificati nella parte iniziale, nella seconda porzione del romanzo – in cui l’adesione alla filosofia di vita di Leonardo diviene assoluta – trovano una giustificazione meno forte. Altro difetto, più che altro un peccato veniale, del romanzo è lo stile. Pur essendo curato e molto scorrevole, è ancora acerbo, a tratti insicuro, e questo si percepisce soprattutto nella parte iniziale del testo o nelle descrizioni di Venezia. Sono evocative e ben scritte ma si avverte chiaramente che l’autrice avrebbe potuto osare di più, allungare il passo e dare maggior tridimensionalità a una città che rappresenta un vero e proprio personaggio all’interno del tessuto narrativo. 

O ancora una scena in cui Elena descrive Leonardo che prepara dei piatti durante l’inaugurazione del ristorante. Vi è un potenziale inespresso in quella parte, poiché essa avrebbe potuto esprimere con maggior forza la bellezza dei gesti, la sensualità che scaturiva dai gesti dell’uomo. Purtroppo la descrizione finisce per risultare un po’ fredda, priva di quel pathos che, si capisce bene, l’Autrice ha cercato di imprimervi senza riuscire a farlo sino in fondo. Ciò fa ben sperare per i prossimi volumi, in cui l’Autrice avrà modo di prendere maggiore confidenza con le proprie potenzialità espressive e portare la vicenda a un livello superiore sia dal punto di vista descrittivo che per l’approfondimento psicologico
lunga estate torrida della Rizzoli: guardo
Per concludere. Un romanzo disinibito ma non volgare o morboso, un testo di women fiction con scene esplicite. Se cercate qualcosa di pepato (e una protagonista intelligente, che non abbia vent’anni e la personalità di una Barbie) ma non troppo piccante, una lettura godibile che vi lasci con la voglia di sapere come si conclude la vicenda, allora questo fa per voi. Infine: è uscito in questi giorni anche il secondo volume, Io ti sento. Presto sapremo come Elena risolverà l'empasse in cui si è cacciata.
lunga estate torrida della Rizzoli: guardo
L'AUTRICE
Irene Cao è nata a Pordenone nel 1979. Ha studiato Lettere Classiche a Venezia, dove ha conseguito anche un dottorato in Storia Antica. Attualmente vive in un piccolo paese del Friuli. Con questo romanzo inizia la prima trilogia erotica italiana, che è già in corso di traduzione in Spagna, Germania e Brasile.

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