La macchina del fango contro il Quirinale e quel sordido affare chiamato digitale terrestre. Siamo sempre il popolo number one.

Creato il 31 agosto 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Panoramaattacca, il Quirinale si difende. Stavolta l’armata berlusconiana punta decisamente in alto, dritta al Colle più alto della Repubblica. In attesa di parlarne meglio e più diffusamente, visto il nostro vezzo di approfondire le notizie prima di scriverne, la sensazione è che quanto pubblicato dal settimanale di casa Mondadori (succursale di Arcore), faccia il paio con il fatto di cui ci siamo occupati ieri: le elezioni anticipate a novembre, invocate da Silvioche ha una fifa blu della sentenza “Ruby”. Per arrivare ad elezioni anticipate occorre che il Presidente della Repubblica sciolga le Camere, quale miglior mezzo per spingere a farlo di una bella vagonata di fango manovrata con il joistick e articoli puntuti? La Procura di Palermo, o meglio quello che viene definito il “pool Ingroia”, ha detto la sua: “Chi pubblica queste minchiate vuole tenere sotto scacco il Presidente”. E’ tanto difficile fare due più due? Giù la maschera della migliore, più grande e bella televisione degli ultimi 150 anni: il digitale terrestre. Quella sorta di slot machine ricca di canali, di informazione, di film e di documentari, si sta rivelando per ciò che in parecchi osservatori avevano subodorato fin dalla sua introduzione obbligatoria: il più grande affare di Casa Berlusconi dopo il Big Bang. Canali (gratis) come piovesse, Canale5, Rete4 e Italia1 moltiplicati all’ennesima potenza, pubblicità a gogò, programmi vecchi, scadenti, stravisti e noiosissimi invadono quotidianamente le case di chi il digitale terrestre riesce a vederlo perché, se non lo sapete, non funziona mica dappertutto. Ci sono connazionali che non hanno potuto seguire neppure i campionati europei di calcio, men che meno le Olimpiadi. Il digitale terrestre si vede malissimo, i segnali vanno e vengono,  megapixel appaiono e scompaiono mentre il film è arrivato al culmine, il centravanti si appresta a segnare, Usain Bolt a ridicolizzare ancora una volta gli avversari. Non c’è uno straccio di novità se si escludono Rai4, Rai5 e RaiStoria, il resto è programmi demenziali locali, scadenti fiction dell’era berlusconiana, repliche come piovesse e schermi che scompaiono. In questi giorni poi, sembra che il caldo africano che ci opprime se la stia prendendo proprio con le reti del Nano Bifronte, inguardabili normalmente, da vomito con il caldo. Così, fra Mediaset Premium e la vendita di calcio e film (con Sky incazzata nera), si sta chiarendo definitivamente il perché della discesa in campo di Silvio: solo e per sempre pro domo sua che tradotto significa “per i cazzi suoi”. Ultimissima (anche questa da approfondire). Emilio Fede sta per lanciare il suo movimento di opinione. Sembra che al centro della proposta dell’ex Mister Leccalecca, ci siano le donne: “Non posso lasciare alla Santanchè questa prerogativa”, ha detto Emilio sfogliando book fotografici di giovin donzelle discinte. Danielona è avvertita, arriva Cyrano, nella versione del protagonista e non del ruffiano.

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