Meno di 24 ore. Vuol dire che ci siamo. Il Momento è arrivato. Lontana da me l’insensata tentazione di un qualsiasi pronostico, mi affiderò ad Haruspex, sin d’ora il Pallone d’oro 2015.
Ci sono però, al netto di Eupalla e di qualche cappella individuale, alcune considerazioni tecnico-tattiche su cui cazzeggiare. La prima è che Messi farà, come nelle ultime settimane, la mezzala destra. Ciò significa che gli si dovrà frapporre molto prima un centrocampista che un centrale. Molto più Pogba che Vidal. Pogba lo può fisicamente costringere sul destro e dirottarlo dalla parte di Evra. Il Bayern lo ha fatto per 77 minuti, prima che il più forte di sempre cogliesse l’attimo.
Se a Messi concediamo solo il fondo e lo obblighiamo al cross col piede debole, abbiamo fatto metà lavoro, forse anche di più. Quello che resta va svolto dall’altra parte, sul brasiliano, ma con minore affanno per evitare di lasciare troppo spazio a Rakitic, presenza in zona gol non seriale ma con numeri di totale rispetto. Suarez invece non pone problemi tattici: va solo azzoppato al 5′, senza farsi troppo vedere.
Nella fase offensiva, non illudiamoci di poter avviare il contropiede. Non più di tanto. I loro terzini resteranno bassi, avremo paradossalmente più possibilità attaccando in tanti il loro 4-3-3. Ma il gol, quello che conta, lo possiamo fare soprattutto su calcio piazzato, loro palese punto debole difensivo.
L’assenza di Chiellini è pesante. Ci mancherà soprattutto al 5′. Ma, Haruspex a parte, potrebbe provvedere la Madonna di Tibidabo (grazie ancora Maestro).
Mi sono ricordato anche della Madonna di Tibidabo, e della paradossale scommessa di mettermi addosso il saio dei battuti (o flagellanti) nel caso che l’Italia avesse vinto. Orcoccan, ha vinto davvero, disputando per giunta un grande storico incontro! È dunque inteso che indosserò il saio per la processione di San Bartolomeo verso la fine di agosto nella mia Bassa natia. Sotto il cappuccio metterà una parrucca e gli occhiali neri. Però la scommessa l’ho fatta e dovrò mantenere.