La trama (con parole mie): Lucas e Annabel si trovano ad affrontare la sfida di crescere le figlie del fratello dell'uomo, Jeffrey, scomparso in circostanze misteriose cinque anni prima, appena dopo aver ucciso la madre delle bambine ed averle portate con lui nei boschi, dove le piccole hanno finito per vivere allo stato brado trovando conforto nella presenza della misteriosa Mama, fantasma di una donna ospite di un manicomio che perse il proprio figlio più di un secolo prima.Proprio lo spettro, geloso ed infuriato a causa dell'intrusione della coppia in quello che considerava il suo territorio ed il suo mondo, finirà per mettere alla strette gli improvvisati genitori costringendoli a lottare non solo per la sopravvivenza di Victoria e Lilly - questi i nomi delle nipoti di Lucas - ma anche della loro.
A volte l'ispirazione che rende grande una stagione cinematografica per un regista o un Paese è anche la causa principale di momenti di buio profondo in cui l'ispirazione stessa pare venire meno per lasciare spazio a pallide imitazioni dei titoli alla sua stessa base.
Allo stesso modo diventa particolarmente rischioso, per un regista, passare dall'essere dietro la macchina da presa al campeggiare sulle locandine in veste di produttore, guru, ispiratore o quant'altro.
E' quello che è accaduto al Cinema spagnolo e a Guillermo Del Toro, rispettivamente: il primo, sfoderata una stagione di gloria più o meno tre anni fa, ha cominciato a vivere di rendita ben oltre le sue possibilità, mentre il secondo è passato dal rinunciare alla realizzazione de Lo hobbit - completato poi, e alla grande, da Peter Jackson - per finire a fare da padrino a pellicole di qualità decisamente scarsina come questo La madre, spinto al botteghino negli States grazie alla presenza nel cast di Jessica Chastain - in questo film particolarmente fordiana ed apprezzata nel look dark dal sottoscritto -.
Le ghost stories, bollite spesso e volentieri quanto l'horror in genere, paiono aver esaurito le loro cartucce da parecchio tempo, ed all'interno del lavoro di Muschietti non si trovano spunti che possano differenziarlo da operazioni analoghe e decisamente non riuscite come The woman in black, che fu una delle delusioni più terribili della passata stagione: nonostante, infatti, le buone idee che ruotano attorno al concetto di maternità e al desiderio della presenza ribattezzata Mama dalle due bambine protagoniste di trovare conforto a seguito della traumatica perdita del figlio appena nato, la pellicola ed il suo svolgimento finiscono presto saldamente nei binari poco rassicuranti del già visto, risparmiando al pubblico tensione e spaventi e bruciando troppo in fretta - e decisamente male - la figura del "mostro", realizzata anche con ben poca perizia dal punto di vista degli effetti speciali.
Un peccato, perchè almeno in parte le potenzialità di giungere ad un livello discreto c'erano, dall'idea di utilizzare lo stesso attore per i due fratelli protagonisti - l'omicida in fuga dell'incipit e l'amorevole zio del resto della pellicola - a quella delle differenze tra le due bambine, segnate dall'isolamento nei boschi e dalla differenza d'età - la piccola appare più legata alla figura di Mama rispetto alla sorella, probabilmente a causa dei ricordi della madre naturale ovviamente radicati nella sensibilità della maggiore prima che nella sua -: demerito più dello script che della regia, questo va ammesso, a suo modo priva di acuti ma neppure mal gestita dall'allievo del succitato Del Toro, al contrario di una sceneggiatura piatta che non riesce a cogliere gli aspetti migliori della caratterizzazione dei protagonisti e viene gestita malamente nei raccordi temporali, che fanno acqua neanche ci trovassimo nel pieno di un filmetto di infima categoria invece che in una produzione internazionale destinata - almeno sulla carta - al successo di pubblico e critica.
Sicuramente c'è di peggio - nello stesso ambito e non solo -, e questo La madre si lascia guardare senza fare incazzare troppo, intrattenendo quanto un film da sabato sera in relax può fare, ma era legittimo aspettarsi un prodotto di tutt'altro livello dall'autore de Il labirinto del fauno e costruito sul volto di una delle attrici più lanciate - e dotate - dell'attuale panorama hollywoodiano.
Evidentemente l'allievo non era in grado di superare il maestro.
E La madre non era destinato a fare la Storia di una parte di Cinema che una volta ancora si conferma come tra le più ostiche da affrontare per un regista.
MrFord
"I'm trying to control myself so please don't stand in my way
I've waited for the longest time this is what I wanted in my waymove over, move overthere's a climax coming in my waymove over, move overthere's a climax coming in my way."Cranberries - "Shattered" -