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La madre di Fortuna: “Me l’hanno uccisa due volte! L’assassino sta nel palazzo”

Creato il 17 ottobre 2014 da Vesuviolive

mamma

Pian piano si ricompongono tutti i tasselli del puzzle sulla piccola Fortuna Loffredo, precipitata lo scorso 24 giugno, dal balcone del settimo piano del palazzo dove abitava, nel Parco Verde di Caivano.

I risultati dell’autopsia effettuata sul suo corpo parlano chiaro: la bambina ha subito violenze sessuali che si sono ripetute nel tempo e negli ultimi mesi fino a poco prima della sua morte. E mentre la mamma, Mimma Guardato, rilascia un’intervista alle telecamere di Fanpage.it, emergono dettagli sempre più sconvolgenti sulla vicenda. La piccola Fortuna soffriva, negli ultimi tempi di disturbi dell’attenzione, di ritardi nell’apprendimento scolastico ed immaturità psicoaffettiva. La diagnosi fu effettuata, il 20 Maggio scorso (circa un mese prima della sua morte), dai medici di un centro di riabilitazione di Aversa (CE),  presso cui la bambina era in cura. Gli inquirenti hanno preso in seria considerazione la possibilità di un collegamento tra questi disturbi e le violenze cui era sottoposta.

Intanto la madre, nell’intervista realizzata da Fanpage.it, racconta di essere convinta che l’orco che ha abusato e poi ucciso la piccola “Chicca”, come la chiama lei, viva nel palazzo. “Io cerco una doppia giustizia, - dichiara Mimma Guardato - perché non solo me l’hanno uccisa ma anche violentata. Io credo che l’assassino di mia figlia viva qui, in questo palazzo” . [...] “I bambini non si toccano! – continua -Vorrei sapere cosa hanno provato a violentare una bambina di sei anni e poi a spingerla giù nel vuoto. Ora ho paura per gli altri miei bambini e per gli altri che vivono qui“, conclude.

Certo è che ci sono troppe coincidenze: i due bambini abitavano nello stesso palazzo, morti nello stesso identico modo e ad entrambi mancava una scarpina. Lo stesso modus operandi dell’assassino che ha portato gli inquirenti a pensare addirittura che ci sia un giro di pedofili nel palazzo o nel quartiere. Fatto sta che l’appello della mamma della piccola Fortuna non deve essere inascoltato! Si deve indagare dall’interno e a questo punto anche i genitori degli atri bambini devono mobilitarsi e parlare, nel caso in cui sappiano qualcosa o abbiano notato qualcosa di strano, perché c’è il serio rischio che questo accada di nuovo.


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